18 Giugno 2018
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CATANZARO RICORDA CAPORALE VITALIANO BUFFA
Beragliere, prese parte alla Prima Guerra Mondiale. morirà a soli 24 anni, il 18 giugno 1918
di REDAZIONE
CATANZARO – 18 GIUGNO 2018 – Nella giornata di sabato l’assessore agli affari generali Danilo Russo è intervenuto, presso il quartiere Pontegrande, in occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale 1918-2018, nonché della commemorazione dei cento anni dalla morte del Caporale dei Bersaglieri Vitaliano Buffa, classe 1893, “nostro concittadino, nato e cresciuto in questo quartiere”.
Il pronipote Dante Palmerino, con l’aiuto di alcuni parenti e amici, con il patrocinio del Comune di Catanzaro, dell’Associazione “Calabria in armi” ha voluto ricordare la figura del bisnonno, emblema di tanti e tanti giovani che sono caduti nella Grande Guerra. In specie si è voluto ricordare il cittadino Vitaliano (conosciuto col nome di Antonio), il figlio, il padre, il fratello.
Il caporale Buffa, dopo aver combattuto per quasi tutti e quattro gli anni del conflitto 1915-1918, morirà a soli 24 anni, il 18 giugno 1918 (peraltro giorno di ricorrenza della fondazione del Corpo dei Bersaglieri), a Costalunga Valbella, uno dei “Tre Monti” nella zona dell’Altopiano di Asiago, nell’ultima grande offensiva austriaca: la Battaglia del Solstizio, così chiamata per primo da D’Annunzio ed a soli quattro mesi dalla fine della guerra.
Ha lasciato all’allora giovane moglie ed alla figlia Rosa, che ha potuto tenere in braccio solo una volta, durante un’unica breve licenza, una ricca corrispondenza, in buon stato di conservazione e con tante descrizioni della dura vita al fronte, in trincea. Corrispondenza già in parte esposta nel 2014, all’interno di una mostra organizzata dall’Archivio di Stato di Catanzaro.
Il tempo, che allora tanto era stato avverso proprio come descrive il caduto in molte lettere, sabato è stato generoso, nonostante le previsioni meteo, così permettendo, dopo una messa in suffragio presso la parrocchia, di deporre una corona d’alloro presso il monumento ai caduti, di fare una breve preghiera guidati dal parroco don Carlo Davoli, seguita da un interessante e molto sentito intervento dell’assessore comunale Danilo Russo, che ha sottolineato l’importanza anche di questi “eventi” di quartiere, che l’Amministrazione comunale è ben lieta di patrocinare.
“Momenti di ricordo – ha detto – di un giovane membro della comunità di Catanzaro, momenti per riflettere sulle proprie radici ed al di là della giusta commemorazione per il Centenario, situazioni in cui la comunità si incontra, in un’epoca ed in una società sempre più “liquida”- continua l’assessore, citando il sociologo e filosofo Bauman- e talvolta troppo individualista”.
Hanno fatto seguito tre brevi interventi: il primo, di uno dei soci di “Calabria in armi”, Salvatore Scalise, sul ruolo dei bersaglieri nella Prima Guerra Mondiale; il secondo, un sentito e commovente ricordo, in parte in forma di lettera rivolta al nonno mai conosciuto, di una delle nipoti del caduto, Antonietta Carpanzano; l’ultimo, del pronipote Dante Palmerino, sulla storia militare del bisnonno, un ricordo delle maggiori battaglie a cui ha preso parte, con stralci delle lettere spedite dal fronte, dando così voce al suo punto di vista di soldato.
Ha concluso il generale Martinello, presidente dell’Associazione “Calabria in armi”.
Alla commemorazione hanno anche preso parte insieme ai cittadini, altre associazioni, come: l’Associazione Nazionale Polizia di Stato, l’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia, l’Istituto del Nastro Azzurro, l’Istituto Naz. Guardie d’onore al Pantheon, sezioni di Catanzaro.