BLITZ CARABINIERI IN CAMPO ROM LAMEZIA TERME (AGGIORNATO CON VIDEO)
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13: 25
Contestati i reati di furto aggravato, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale, violazione di sigilli
di REDAZIONE
LAMEZIA TERME (CZ) – 20 GIUGNO 2018 – Dalle prime luci dell ’ alba della mattinata odierna, i Carabinieri del Gruppo di Lamezia Terme, con la collaborazione del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro e supportati dai militari dei Comandi Provinciali di Catanzaro, Cosenza, Crotone, del Gruppo Carabinieri Forestali di Catanzaro e del 14° Battaglione Calabria e da personale dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno eseguito 39 misure cautelari personali (5 custodie cautelari in carcere e 34 divieti di dimora nel Comune di Lamezia Terme) , emesse dal G.I.P. del Tribunale di Lamezia Terme, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato, attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, discarica non autorizzata, inquinamento ambientale, violazione di sigilli.
La misura trae origine da un’ articolata attività investigativa diretta da questa Procura della Repubblica e condotta dalla Compagnia di Lamezia Terme a seguito dei reiterati interventi del citato comando Arma presso il locale campo Rom sito in località Scordovillo a causa dei precari e abusivi allacci alla rete elettrica Enel nonché a causa dei numerosi incendi che interessano i cumuli di rifiuti abbandonati lungo la via d’accesso al citato insediamento.
Già nell’aprile 2017, durante un primo accesso al campo, venivano deferite complessivamente 43 persone, di cui 12 tratte in arresto in flagranza, per furto di energia elettrica. Numerosissimi moduli abitativi, infatti, vengono alimentati mediante derivazioni abusive realizzate con decine di metri di cavi in rame, spesso oggetto di furto, collegati direttamente alle cabine Enel site nelle vicinanze del campo. In particolare, presso la cabina Enel sita in n via Talete, i militari hanno individuato un cavo in rame lungo diverse centinaia di metri che, interrato sotto la linea ferroviaria, giungeva fino all’accampamento e dal quale si diramavano altre decine di allacci abusivi.
Le attività tecniche hanno permesso altresì di ricostruire una complessa filiera criminale al cui vertice vi è la “Beda Ecologia Srl”, il cui amministratore unico è BERLINGIERI Antonio, attiva nel campo del trasporto rifiuti. In particolare è stato documentato che una serie di “microconferitori”, prevalentemente residenti all’interno del campo, dopo aver raccolto ingenti quantità di rifiuti di varia natura, pericolosi e non, vendeva gli stessi alla predetta società, con sede legale e operativa all’interno dello stesso insediamento.
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