MONTEPAONE, RITUALE SATURO

“Su la Zampa” dice la sua su dedica statua al cane Angelo. “Bel gesto, ma lo sfortunato animale è stato ucciso in altro paese, Sangineto”

di REDAZIONE

MONTEPAONE (CZ) –  3 SETTEMBRE 2018  –  «Seppur in ritardo, conoscendo la critica situazione dei cani randagi del comune di Montepaone, mi ritrovo nuovamente ad obiettare sulla gestione del triste fenomeno dell’abbandono e del maltrattamento contestando quanto appreso, ripeto, solo qualche ora fa: l’abbellimento della statua dedicata al povero cane Angelo, da qualche giorno arricchita con piantine ornamentali».

è quanto afferma la giornalista Lorella Commodaro, presidente dell’associazione Su la zampa.

«Spiego punto per punto  – prosegue – ciò che mi lascia perplessa: fiori piantumati sotto il sole cocente o le intemperie, credo siano già appassiti. Quindi altre piantine, altro sperpero di danaro (chi scrive, sta arricchendo il proprio Rifugio anche con piante, dalla lavanda al glicine, ma la priorità è per animali in difficoltà con quello che ne consegue: cure, antiparassitari, buon cibo, cucce e ripari degni di un re). La statua di Angelo: bel gesto, ma lo sfortunato cane è stato ucciso in altro paese, Sangineto».

«Angelo  – dice ancora –  è il simbolo della barbarie umana? E perché, solo perché è balzato agli onori di cronaca? Quanti ‘Angelo’ ci sono stati, piuttosto, a Montepaone? Mi ha spezzato il cuore  quella storia – prosegue –  ma ritengo inutile ripetere un rituale ormai saturato che rischia di cadere nello strumentalismo».

«Non solo – afferma ancora -: invece di fare raccolte fondi e feste con sarabande, non sarebbe stato il caso di trovare e attrezzare un fazzoletto di terra per evitare gli ultimi accalappiamenti, povere anime finite peraltro in struttura commissariata perché, pare, sospetta di infiltrazione mafiosa? Già, c’è stato un convegno!»

«Avremo quindi delle – conclude –  soluzioni definitive al fenomeno randagismo o, intanto, faremo la pensilina per proteggere statua e fiori? Ai posteri l’ardua sentenza’.