5 Settembre 2018
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MONTEPAONE, UNA PISCINA NATURALE A SEICENTO METRI D’ ALTEZZA
Si trova in località “Gurnale”: in estate non pochi temerari la raggiungono per fare un bagno contro la calura
Articolo e foto di Gianni ROMANO
MONTEPAONE (CZ) – 5 SETTEMBRE 2018 – Montepaone centro storico, salendo a piedi sul monte della Rosa un percorso non certo agevole e buono solo per i più esperti, si può ammirare un paesaggio naturalistico di grande valenza.
Ma in questo percorso molto frequentata è la località detta del “Gurnale”, nell’alveo del freddo fiume “Grizzo” che dal monte Rosa arriva sino al mare, una cascata e una piscina naturale circondata dalla macchia mediterranea.
Nel periodo estivo, quello più caldo, non sono pochi i temerari che si addentrano nel sentiero per arrivare in questo paradiso terrestre, all’ombra di alberi secolari difatti, esiste una piscina naturale alimentata da una bella cascata, a seicento metri sul livello del mare, un tuffo e un bagno nelle fredde acque del Grizzo per rinfrescarsi dalla calura estiva.
Un percorso naturalistico che andrebbe sicuramente valorizzato e portato nella giusta attenzione. Ma il viaggio a Montepaone centro storico si potrebbe incrementare con la visita del borgo, di interesse la chiesa parrocchiale, intitolata a Maria S.S. Immacolata, ricostruita dopo il sisma del 1783, conserva una tela del Seicento, raffigurante la Madonna del Rosario attribuita ad Ippolito Borghese, arredi sacri ed ostensori in argento del settecento.
Piazza Immacolata, invece, rappresenta per Montepaone Centro il principale luogo d’incontro; a renderla particolarmente suggestiva e significativa c’è “L’Olmo”, un albero che per i montepaonesi ha un enorme valenza storico-sociale: esso rappresenta L’Albero della Libertà, piantato quale simbolo della breve parentesi della Repubblica Partenopea.
Fu piantato nel 1799 non solo in Piazza Immacolata ma anche in altre vie, a testimonianza dell’adesione della municipalità montepaonese alla Repubblica Partenopea.
Persi nel tempo invece, altri luoghi identitari, come non vi è segno delle fontane in ghisa che rappresentavano, un tempo il punto d’incontro per le donne che vi andavano a riempire d’acqua le “brocche”.
Il Pavone e l’Olmo, a giusta ragione, sono gli emblemi del paese.