5 Marzo 2019
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RECESSIONE, CHIRILLO (CONFESERCENTI): «PIÙ FATTI E MENO PAROLE»
“I dati purtroppo ci danno ragione ma non basta, servono risposte urgenti e concrete”
di REDAZIONE
CATANZARO – 5 MARZO 2019 – “Passare dalle analisi e dalle parole ai fatti”.
E’ l’invito che il presidente provinciale di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo, rivolge con forza “a tutti gli amministratori della cosa pubblica che ricoprono ruoli e funzioni a tutti i livelli”.
L’occasione è data dalla diffusione degli ultimi dati Istat che proprio oggi confermano la recessione tecnica per il nostro Paese.
“Come ripetiamo da mesi – sottolinea Chirillo – il 2018 ha lasciato in carico un’eredità negativa sull’economia italiana che si protrae anche nell’anno in corso. Potremmo dire: avevamo ragione, lo avevamo detto. Ma questo non ci basta, non ci gratifica e, soprattutto, non serve alle Piccole e medie imprese che operano sul nostro territorio”.
Passare dalle parole ai fatti significa, dunque, secondo il presidente Chrillo “mettere in campo tutte le strategie necessarie e le risorse disponibili per un cambio di rotta immediato”.
“Le risposte non possono più attendere” afferma l’esponente di Confesercenti che mette sul tavolo anche una serie di ipotesi concrete di intervento.
“Siamo consapevoli che, ora più che mai, siano indispensabili scelte e politiche locali, nazionali e anche europee innovative e più incisive – ribadisce Francesco Chirillo. – Noi imprenditori continuiamo a fare la nostra parte, senza tirarci indietro, ma c’è bisogno di intervenire urgentemente sulle questioni strutturali che frenano la creazione di nuovi posti di lavoro”.
“Meno tasse alle aziende che producono reddito e garantiscono occupazione, togliere peso alla zavorra della burocrazia, favorire una maggiore semplificazione” alcuni dei punti chiave illustrati da Chirillo secondo cui tra i problemi prioritari da risolvere soprattutto al Sud “c’è anche la carenza di credito, motore degli investimenti e quindi dello sviluppo delle Pmi”.
“Ogni analisi, ogni critica, ogni protesta varrà nulla – conclude il presidente – se non seguiranno subito azioni concrete e incisive”.