12 Agosto 2019
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MONTAURO RICORDA I SUOI FIGLI ILLUSTRI
Durante “Incontri Culturali” in ambito sesta edizione del Premio Artistico-Letterario “A. Pisani”
Articolo di Gianni ROMANO
MONTAURO (CZ) – 12 AGOSTO 2019 – Anche quest’anno, l’8 Agosto, si è tenuta a Montauro la serata conclusiva del Premio Artistico- Letterario “A. Pisani”, coordinato dall’Arch. Francesco Marascio, giunto alla sesta Edizione con la premiazione dei partecipanti alla sezione letteraria ed a quella artistica, svoltasi la sera dell’1 agosto con l’estemporanea di pittura nel borgo antico.
Nel corso della manifestazione si è tenuto l’annuale “Incontro Culturale” dedicato alla rievocazione di personaggi montauresi illustri, distintisi nell’arte, nella letteratura o nella politica.
L’arch. Nino Zizzi ha relazionato sui rapporti tra la sua famiglia, stabilitasi a Montauro nel 1800, proveniente da Napoli, e l’On.le Giuseppe Zanardelli, che, a suo tempo, è stato in visita di cortesia a Montauro ed al quale Montauro ha intitolato la sua piazza principale.
Le buone relazioni Zizzi – Zanardelli probabilmente hanno influito sulla denominazione, fortemente contesa dai due Comuni limitrofi, della stazione ferroviaria di Montauro sorta, nella seconda metà del 1800, in territorio del Comune di Montepaone.
Lo storico locale Giuseppe Zangari, ha commemorato la figura di un suo zio paterno: il pittore montaurese Antonino Zangari (1900-1929), nella ricorrenza del 90° anno della precoce morte, tracciandone una dettagliata biografia, oggetto anche di un pregevole volume, pubblicato per l’occasione, in cui sono illustrate, in quadricromia, tutte le opere, in massima parte miniature ad acquerello, raffiguranti fiori, alberi, mare, barche, scene di pesca e campestri, viali alberati, laghetti, ruscelli, cascate, scorci di paesaggi, casolari di campagna, personaggi umili e comuni, angoli naturali carichi di freschezza o scene di vita e di lavoro quotidiano.
Antonino Zangari da piccolo fu avviato agli studi, iniziati in collegio a Napoli e conclusi a Catanzaro, dove conseguì il diploma di Licenza Industriale, nell’anno scolastico 1918/1919, presso la R. Scuola Industriale. La naturale predisposizione del suo animo per l’arte lo portò a dedicarsi con somma pazienza alla pittura distinguendosi nella tecnica ad acquerello soprattutto in delicatissime miniature.
A Napoli venne a contatto con la produzione artistica dei pittori della Scuola di Posillipo, che gli suscitò l’amore per il paesaggio e soprattutto per l’uso dell’acquerello, ma egli seguì un suo originale aspetto del paesaggio concentrando la sua attenzione su scorci di paesaggio rurale, marino o su particolari specie floreali locali.
Delle sue opere, si conservano presso i nipoti: due Album per foto, sedici biglietti per corrispondenza, usati come foderine di lettere, nove cartoline postali, tutti miniati ad acquerello e nove quadri di piccole dimensioni, dipinti ad acquerello e con altre tecniche.
L’arch. Elvira Tropiano ha, poi, illustrato, con l’ausilio di videoproiezioni, le opere del nonno materno Antonino Zangari, che sono state anche esposte nella sala polivalente del Comune di Montauro in una interessante e riuscita Mostra retrospettiva dedicata al pittore.