MONGOL RALLY, LA WINGED VICTORY “VEDE” IL TRAGUARDO
Tra i media partner del team bresciano il magazine calabrese “Carattere mediterraneo”
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 1 SETTEMBRE 2019 – La Winged Victory ha varcato il traguardo dell’edizione 2019 del Mongol Rally, la più grande avventura del mondo, come viene definita. Il team bresciano, composto da Dennis Pesci e Valerio Bocelli è giunto in Russia, a Ulan Ude, nella provincia della Siberia.
Una sfida vinta con ben diciannove giorni di anticipo, rispetto alla data finale, il 16 settembre, entro la quale raggiungere la meta.
Ben trentotto giorni di viaggio e la Winged Victory ce l’ha fatta. La Renault Modus del 2005, al Mongol Rally possono partecipare solo auto con più di dieci anni e inferiori a 1200 di cilindrata, ha tenuto duro e non ha tradito i suoi piloti, neanche nelle condizioni più impervie, sia geomorfologiche che climatiche.
Ne ha macinato di chilometri, oltre 20 mila, dall’autostrada alle piste in terra battuta, dai deserti più torridi alle vette più alte, ai laghi e alle cime innevate.
Un viaggio che ha condotto la Winged Victory dall’Europa all’Asia, nel quale sono stati fondamentali, la competenza, la prudenza e la perizia dei piloti, il loro spirito di adattamento, la determinazione, il coraggio e l’ironia che a Dennis Pesci e Vittorio Bocelli non è mai mancata.
Un viaggio che è divenuto conoscenza, di luoghi, di usi, di popoli lontani e della loro accoglienza, spontanea e genuina, di una semplicità che è stata dimenticata alle nostre latitudini. Un confronto che offre anche un’altra prospettiva del senso della vita.
Luoghi che lasceranno un ricordo indelebile nella mente come il Castello, monumento nazionale della Romania e già sede monarchica, identificato nell’immaginario come dimora del Conte Dracula; in Bulgaria la Cattedrale di Sant’Aleksander Nevskij, un capolavoro di architettura, uno dei luoghi simboli di Sofia, tra i più importanti nel mondo per i fedeli ortodossi; la Moschea Blu a Istanbul, in Turchia.
E ancora: il sito archeologico di Persepoli in Iran; in Turkmekistan un cratere, creato artificialmente noto come “porta dell’inferno”; le vette che superano anche i sette mila metri, lungo la Pamir Hiway, la seconda strada internazionale più alta al mondo; il Deserto dei Gobi in Mongolia, un luogo già descritto da Marco Polo nel “Milione”, nel quale ritrovati importanti reperti fossili e scheletri di dinosauri.
Tanti i Paesi attraversati dalla partenza del 22 luglio da Praga, nella Repubblica Ceca: Slovacchia, Ungheria, Romania, Serbia, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Iran, Turkmekistan, Tagikistan, Kirghizistan, costeggiando la Cina, Kazakistan, Mongolia e Russia.
Una soddisfazione e una gioia immensa hanno connotato il raggiungimento del traguardo di questo incredibile viaggio, in primis per Pesci e Bocelli, ma anche per tutta la squadra che li ha sostenuti.
Tra i media partner chiamati a raccontare quest’entusiasmante esperienza il magazine online calabrese “Carattere mediterraneo” (www.caratteremediterraneo.it), avente sede a Chiaravalle Centrale (Cz), edito dall’Associazione “Inconsuete Sinergie”, diretto dalla giornalista Maria Patrizia Sanzo.
Ma l’avventura non è ancora finita, adesso è stata intrapresa la via del ritorno, sempre in auto. Altro giro, altro percorso. La Modus dovrà ancora tener fede alla sua “missione” lungo le strade dell’Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca e Austria per arrivare in Italia. Il team dovrebbe raggiungere a Brescia il 6 settembre.
Giova ricordare come il Mongol Rally rappresenti una gara benefica, non competitiva, e come suo scopo sia sensibilizzare riguardo finalità di salvaguardia ambientale e solidaristiche.
In questo contesto s’inserisce il sostegno a Cool Heart, ente non governativo che si batte contro il riscaldamento globale e lavora per proteggere la foresta pluviale in via di estinzione, anche con la realizzazione di progetti lavorativi a favore delle popolazioni locali.
La seconda causa è a sostegno invece della Nuova Nikolajewka di Brescia, centro per persone con disabilità fisiche gravi e gravissime tra i più moderni e importanti d’Italia.