OMICIDIO PINO A LAMEZIA, INDAGINE CHIUSA IN POCHE ORE. FERMATO HA CONFESSATO (AGGIORNATO CON VIDEO)
Indagini carabinieri dirette dalla Procura hanno consentito di documentare gravi indizi di colpevolezza a carico di Giuseppe Guadagnuolo
di REDAZIONE
LAMEZIA TERME (CZ) – 21 OTTOBRE 2019 – Giuseppe Guadagnuolo, lametino, 54 anni, disoccupato, separato, ha confessato l’omicidio dell’agente penitenziario Angelo Pino, ucciso con tre colpi di pistola la precedente notte mentre si trovava alla guida della propria autovettura in via F. Costabile, in prossimità della chiesa Maria Santissima delle Grazie a Sambiase.
Ieri intorno alle 18.30 circa i carabinieri del gruppo di Lamezia Terme, a conclusione delle attività d’indagine avviate nell’immediatezza dell’omicidio di Angelo Pino, freddato con tre colpi di pistola la scorsa notte mentre si trovava alla guida della propria auto in via F. Costabile, in prossimità della chiesa Maria Santissima delle Grazie a Sambiase, hanno dato esecuzione a Lamezia al decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, per i reati di omicidio, porto, detenzione e ricettazione di arma clandestina, nei confronti di Giuseppe Guadagnuolo, lametino, classe ‘65, disoccupato, separato.
L’attività investigativa, diretta dalla Procura di Lamezia e condotta dai Carabinieri attraverso l’immediato sviluppo di attività tecniche di intercettazione telefonica ed ambientale, l’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza dell’area cittadina, il repertamento di tracce biologiche e dattiloscopiche (la cui comparazione di quest’ultime è stata resa possibile dalla tempestiva collaborazione di personale del Reparto Investigazioni Scientifiche di Messina), ha consentito di documentare gravi indizi di colpevolezza a carico di Guadagnuolo.
L’uomo, la notte fra il 19 e 20 accecato dalla gelosia, avrebbe pedinato, a bordo della sua auto la propria ex moglie e il di lei compagno Pino Angelo; avrebbe poi raggiunto l’uomo non appena solo, mentre faceva rientro a casa alla guida della sua autovettura; avrebbe esploso nei confronti dello stesso tre colpi d’arma da fuoco a distanza ravvicinata; avrebbe guadagnato la fuga a bordo del predetto veicolo; avrebbe abbandonato l’arma in zona incolta nella periferia di Lamezia Terme.
L’arma, una pistola “Beretta” calibro 7.65 con matricola abrasa, a seguito di prolungate ricerche, è stata rinvenuta e repertata dai militari operanti.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria’.