21 Febbraio 2020
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GUARDIE MEDICHE, SINDACI DEL SOVERATESE IN CORO: «NO A RIDIMENSIONAMENTI»
“Non accettiamo il fatto che si possa mettere in discussione, in maniera così superficiale e grave, il diritto alla salute”. Riceviamo e pubblichiamo:
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 21 FEBBRAIO 2020 – Noi Sindaci dei Comuni che rientrano nel Distretto sanitario di Soverato continuiamo a prestare la massima attenzione sull’ipotesi di ridimensionamento delle postazioni di continuità assistenziale.
Ci siamo dati appuntamento oggi pomeriggio presso il Comune di Soverato per cercare di capire e per “aggiornare” la protesta visto che le rassicurazioni provenienti da più parti ancora non si sono adeguatamente formalizzate. Rimane in campo una delibera della commissione straordinaria che gestisce l’ASP.
Il Commissario ad acta, Gen. Dott. Cotticelli, e il Dirigente Generale del Dipartimento regionale alla tutela della salute, dott. Antonio Belcastro, hanno invitato a sospendere l’esecutività della succitata delibera, ma nulla di concreto si sta delineando.
Non accettiamo il fatto che si possa mettere in discussione, in maniera così superficiale e grave, il diritto alla salute. Non è la prima volta che succede questo; ogni tanto, in maniera puntuale e ripetitiva nel tempo, si ripropone la questione della chiusure di alcune postazioni di continuità assistenziale.
È evidente che le nostre comunità avranno le stesse esigenze e le stesse richieste da soddisfare oggi come domani, poiché l’orografia del nostro territorio non varierà e la popolazione avrà sempre maggiori difficoltà in virtù dell’invecchiamento della popolazione.
Sono elementi, questi, che non possono essere sottovalutati. Fermarsi ad un ragionamento ragionieristico, come ha fatto la Commissione straordinaria, non restituisce verità ai diritti ed alle vere esigenze delle nostre comunità.
Non ci convince neanche il paventato risparmio economico che questa scelta comporterebbe. I locali, dove solitamente sono posizionate le postazioni di continuità assistenziale, sono di proprietà comunale ed i costi relativi alla gestione ed alla manutenzione per la maggior parte sono a carico dei Comuni.
Non si capisce, pertanto, dove si possano intravedere risparmi di alcun genere.
Siamo disponibili a trattare tutte le fasi successive con gli organi competenti, visto che non sempre in passato siamo stati investiti in discussioni e in decisioni importanti per la vita amministrativa, sociale e sanitaria delle nostre comunità.
Il dialogo rappresenta la forma più alta di democrazia soprattutto quando si decide della vita delle persone. Sarà nostra premura, per quanto di nostra competenza, tenere aperto un tavolo permanente di discussione sulle tematiche sanitarie.
Noi sindaci siamo disposti a prendere qualsiasi iniziativa, sia nel campo giuridico, attraverso l’impugnazione di questa discutibile delibera commissariale, sia nel campo della protesta politica, manifestando ogni azione civile e democratica al fine di scongiurare il ridimensionamento proposto.
Oggi si parla delle postazioni di continuità assistenziale, da domani si continuerà a discutere anche della tutela dell’ospedale di Soverato, a quanto pare anch’esso minacciato da scellerati calcoli ragionieristici.
Giuseppe Ussia (Guardavalle), Francesco Severino (Santa Caterina Jonio), Gerardo Mannello (Badolato), Vincenzo Mirarchi (Isca sullo Jonio), Nicola Ramogida (Sant’Andrea dello Jonio), Luigi Aloisio (San Sostene), Giuseppe Papaleo (Davoli), Ernesto Alecci (Soverato), Mario Migliarese (Montepaone), Gregorio Gallello (Gasperina), Alfonso Mercurio (Staletti), Pasquale Muccari (Squillace), Domenico Mazza (Petrizzi), Salvatore Megna (Vallefiorita), Nicola Malta (Olivadi), Roberto Giorla (Palermiti), Luigi Ruggero (Amaroni), Antonio Cristofaro (Girifalco), Fernando Sinopoli (Centrache), Alessandro Teti (Cenadi), Alessandro Doria (San Vito sullo Jonio), Domenico Donato (Chiarvalle C.le), Mario Barbieri (Torre di Ruggero), Danilo Staglianò (Cardinale), Salvatore Sinopoli (Gagliato), Walter Matozzo (Argusto).