19 Marzo 2020
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DISINFEZIONE STRADE, DE VITO AI SINDACI: «MISURA INUTILE»
Il parere del Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catanzaro in merito alla richiesta dei primi cittadini sulla validità di sanificare i luoghi pubblici contro il Covid – 19
di REDAZIONE
CATANZARO – 19 MARZO 2020 – «La disinfezione di strade e luoghi pubblici è una misura del tutto inutile per combattere il Covid – 19»
Lo afferma il Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp Giuseppe De Vito nel parere indirizzato al Presidente della Provincia di Catanzaro e ad alcuni sindaci del Catanzarese.
Qualche giorno addietro i primi cittadini avevano chiesto delucidazioni sanitarie sull’attività e l’efficacia della disinfezione dell’iniziativa.
«E’ noto – afferma e De Vito – che il coronavirus Sars-Cov2 viene veicolato con le goccioline di saliva che vengono emesse respirando, starnutendo e tossendo.
Di conseguenza i rischi di contrarre l’infezione sono maggiori restando vicino a persone infette senza le necessarie protezioni e senza le precauzioni ampiamente segnalate dalle Autorità competenti. Molto più raro è invece il contagio per contatto.
Lavori scientifici in via di pubblicazione sul New England Journal of Medicine evidenziano che il Sars-Cov2 mostra un notevole calo di carica virale nell’ambiente esterno a distanza di qualche ora, grazie alle variazioni che subisce in virtù dei raggi ultravioletti della luce solare che hanno un’azione altamente sterilizzante, rendendo i possibili contagi estremamente marginali e paragonabili a quelli che si potrebbero contrarre prendendo ad esempio un autobus o toccando qualsiasi superficie senza poi lavarsi accuratamente le mani».
«Non è dato evincersi con certezza – aggiunge – se i prodotti chimici utilizzati per l’esterno a Shanghai o Corea del Sud (soluzioni diluite di ipoclorito di sodio) abbiano una sicura efficacia sul coronavirus mentre è sicuro che gli stessi prodotti determinano irritazione delle mucose nelle categorie professionali che ne fanno più uso e che sono più a rischio di sviluppare broncopneumopatie cronico ostruttive e asma.
A ciò si deve aggiungere l’inquinamento ambientale che si produce, a fronte di vantaggi sanitari minimali».
«Il Ministero della Salute – rileva ancora De Vito -, rispondendo ufficialmente ad una precisa richiesta dell’ANID (Associazione Italiana delle Imprese di Disinfestazione) precisa che l’attività di sanificazione delle strade non è stata inserita in nessun DPCM o Ordinanza Regionale né tantomeno raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità!
Il Direttore delle Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Prof. Giovanni Rezza, ribadisce quotidianamente che la via principale del contagio rimane quella respiratoria e non certamente quella da superficie contaminata. Infine, il famoso scienziato Juan Leon che si occupa di salute ambientale presso il Department of Global Hearth dell’Università di Emory, ironizzando sulla rivista Science Medicine afferma che “nessuno va in giro a leccare marciapiedi o alberi”.
Fermo restando che le strade pulite regolarmente non possono che giovare alla salute pubblica, sanificare la città non aiuta certamente a contrastare il contagio».
«In conclusione – sottolinea il dirigente -, tutto ciò premesso, e sottolineando che ogni Sindaco, in qualità di Autorità Sanitaria Locale può adottare provvedimenti ritenuti utili alla salvaguardia della salute pubblica, questo Dipartimento di Prevenzione a cui è affidato da leggi e decreti il controllo della diffusione del virus con tutte le azioni propedeutiche e consequenziali, ritiene l’operazione di disinfezione delle strade pubbliche una misura del tutto inutile ed inefficace per combattere il Sars-Cov2».
«Per ridurre il contagio – conclude – è molto più utile seguire le istruzioni già note e prese ormai ad esempio da tutta la comunità internazionale come modello Italia: restare a casa, lavarsi spesso le mani, e se si è costretti ad uscire, evitare il contatto con altre persone, non toccarsi gli occhi, il naso e la bocca e rilavarsi accuratamente le mani una volta rientrati».