16 Aprile 2020
87
VIRUS, “SQUILLACE IN MOVIMENTO”: «BUONI ALIMENTARI NON SONO UNA CORTESIA»
Occhionorelli, a sinistra, con Mungo
Riceviamo e pubblichiamo:
SQUILLACE (CZ) – 16 APRILE 2020 – «Abbiamo appreso, da un video postato sulla pagina Facebook personale, che il sindaco di Squillace avrebbe rettificato l’avviso già pubblicato in data 1 Aprile scorso relativo alla distribuzione dei buoni spesa, garantiti dallo Stato, fissando un termine di scadenza per la presentazione delle domande, che incredibilmente non aveva stabilito (unico caso in Italia!).
Oggi, dalla pubblicazione dell’annunciato nuovo avviso, che supera la Delibera di Giunta (ma sorvoliamo su questo aspetto per ragioni di urgenza), finalmente dotato di un termine di scadenza, prendiamo atto che il Sindaco ha compreso che necessitava prevedere, sin da subito, il modo (non occorreva una genialata) di distribuire interamente, fino ad esaurimento, le somme concesse al Comune di Squillace, evitando il rischio di avvisi successivi.
Nel nuovo avviso, lo diciamo ai cittadini, rimangono invariate le somme già previste mensilmente per ciascun nucleo familiare, di € 50,00 con nucleo fino a 2 persone, € 80,00 fino a 4 ed € 100,00 da 5 in su, con la novità che potrebbero subire variazioni in base al numero delle domande presentate sino ad esaurimento somma.
Al fine di dare chiarezza a chi deve fare la domanda, sarebbe opportuno precisare che tale eventuale adeguamento sarà effettuato nella stessa percentuale per ogni scaglione già fissato (50, 80, 100 euro in base al numero dei componenti familiari); ciò al fine di garantire trasparenza e par condicio tra i beneficiari, in modo da dare certezze.
Tutte queste lacune sarebbero state evitate se il nostro Sindaco, solo pochi giorni fa, non si fosse reso protagonista di un singolare ed isolato comportamento rispetto a ciò che avevano fatto tutti i Sindaci, e cioè quello di negare una commissione con le opposizioni ma soprattutto con la società civile, religiosa e le realtà associative, perché, a suo dire, di intralcio alla immediata distribuzione dei buoni spesa (come mai tutti i Sindaci d’Italia non hanno avuto la stessa brillante idea?).
Non aver accettato quel suggerimento, che serviva ad aiutarlo ad individuare con celerità quei nuclei familiari che vivono in uno stato di assoluta indigenza, proprio in ragione della sua impossibilità a farlo, apertamente dichiarata nel video, ha fatto partorire un bando, senza scadenza, subito rettificato, che passerà alla storia per gli importi più bassi ed umilianti, se guardiamo al territorio nazionale!
Nessun cenno, come criterio di preferenza, alle famiglie con minori, portatori di handicap, anziani, che hanno invece contraddistinto, per sensibilità, moltissimi bandi dei Comuni Italiani, dai più grandi ai più piccoli.
Ma ciò che lascia sbigottiti è l’esiguità degli importi fissati in base al numero dei componenti i nuclei familiari che lede in modo chiaro, agli occhi anche di chi ci guarda dall’esterno, la dignità del nostro paese, nel momento più difficile degli ultimi 70 anni.
Aver fissato, tra l’altro, importi così minimi, allontana il bando di Squillace dalle finalità dell’intervento del Governo, che era quello di dare un importante contributo economico a chi oggi versa in uno stato di assoluto bisogno, da non potersi consentire neppure l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, piegandosi evidentemente a scopi che nulla hanno a che vedere con la vera solidarietà alle famiglie bisognose.
Provi il Sindaco con 50 euro una tantum a vivere dignitosamente senza andare incontro a seri problemi di sostentamento oppure provi solo ad immaginare un nucleo di 5 persone vivere per tanti con sole 100 euro!
Capirà allora, che solo lui, Sindaco-medico, si è discostato da quella sensibilità ed umanità che tutti gli altri Sindaci hanno avuto nella stesura del bando, ispirandosi ai principi di vera solidarietà inseguita dal Governo nel concedere questa misura economica!
Ampliare la platea dei beneficiari dando loro una miseria, e’ un colpo basso alla dignità del nostro paese che comprende bene le ragioni che hanno spinto Lei, caro Sindaco, a differenziarsi da tutti i Comuni, non solo limitrofi, sia nella gestione autonoma (potere assoluto) nel fissare le regole di distribuzione dei buoni, negando l’aiuto soprattutto delle parrocchie, protezione civile ed associazioni a carattere sociale, che le avrebbero segnalato le persone bisognose, sia nella quantificazione dei buoni spesa.
Nell’occasione, seppure superfluo, conoscendo la serietà della nostra Comunità’, ricordiamo a tutti di non esitare a denunciare chiunque eventualmente vi dica che questa misura viene concessa per cortesia o favore personale, perché trattasi di un diritto garantito dallo stato alle persone che vivono in questo momento in una grave condizione economica.
Così come diffidate da chi vi suggerisce di presentare la domanda forzando i requisiti che, pur non condividendoli, sono stati fissati dalla Amministrazione e rappresentano parametri legali.
Non vi sta facendo una cortesia, piuttosto vi sta mettendo nelle condizioni di poter subire gravi conseguenze legali in caso di mendacio, ma solo voi e non certo il suggeritore che negherà al momento giusto il suo intervento!
Approfittiamo, nella occasione, cambiando discorso e virando su una materia estremamente delicata e sensibile, per apprezzare la condotta amministrativa di tutti i Sindaci che, pur avendo avuto un solo caso di presenza di Coronavirus sul loro territorio, oggi in isolamento in altra sede, come nel nostro caso, abbiano ritenuto, a tutela dei propri cittadini, di adottare una serie di ordinanze Covid-19 di quarantena obbligatoria, in via cautelare.
Addirittura, questi Sindaci lo hanno fatto ancora prima di ricevere note ufficiali dall’Asp competente, per meglio monitorare chi purtroppo è entrato, per evidenti ragioni di convivenza e/o di contatto anche limitato, con soggetti positivi.
Chiunque potrà controllare gli albi pretori dei Comuni interessati da un solo caso di positività, come il nostro (Vallefiorita, Cenadi, Staletti, per esempio) e verificherà la presenza di queste ordinanze ed il vuoto assoluto nell’albo Pretorio del nostro Comune.
Meno male che possiamo contare sulla sensibilità dei soggetti interessati da questo fenomeno, che per rispetto della propria persona e soprattutto di quella degli altri, hanno deciso di fare una volontaria quarantena, in attesa, alcuni, del tampone, che stanno sollecitando da giorni, rivolgendo accorati appelli alle Autorità competenti.
Se al nostro Sindaco non è bastata la puntata di ‘articolo 21’ del giornalista Lino Polimeni che ha fatto emergere quanto dallo stesso non denunciato e cioè la presenza di una nostra domiciliata colpita purtroppo, e non certo a causa sua, dal coronavirus, ricordiamo che per noi non è un demerito dei Sindaci del Comprensorio aver pubblicamente denunciato la presenza di un soggetto positivo sul loro territorio, ma un gesto di assoluta responsabilità verso i cittadini che governano, accettando serenamente il rischio di essere sottoposti alla zona rossa da parte della Regione piuttosto che raccontare ai cittadini la storiella di non avere soggetti Covid-19 presenti sul territorio per poter dire un giorno che nulla è successo grazie a poteri magici o conferiti direttamente dal Santo Protettore al primo Cittadino!
Gruppo consiliare di opposizione “Squillace in Movimento”