“UN CONCERTO A MARIA”, A LAMEZIA LA POTENZA VIRTUALE DEL CANTO UNISCE CUORI E MENTI

Don Pino Latelli: “Eleviamo alla Madonna le nostre preghiere perché ponga fine alla pandemia”
di Lina LATELLI NUCIFERO
LAMEZIA TERME (CZ) – 21 MAGGIO 2020 – «Carissimi, la nostra vita di cantori che nelle celebrazioni aiutano i fedeli con il canto a pregare meglio, a innalzare lo spirito e ad aprire i cuori alla bellezza della fede, in questo periodo di emergenza sanitaria è realmente cambiata”.
Inizia con queste parole la lettera che il maestro don Pino Latelli, direttore del Coro polifonico “Avv. Antonio Ugo Arcuri” di Lamezia Terme ha inviato a tutti i coristi della corale lametina.
«Sembra che tutto si sia fermato, – prosegue don Pino -viviamo in isolamento nelle nostre case per tentare di contenere l’epidemia del coronavirus e siamo stati costretti giustamente a sospendere le prove, le esibizioni ed i concerti.
La pandemia ha imposto lo stop non solo a tutte le formazioni corali che eseguono un repertorio variegato di canti sacri e profani e che vanno dalle voci bianche ai cori parrocchiali, dai cori giovanili ai cori polifonici ma anche alle formazioni orchestrali e alle bande musicali.
In questo momento buio del coronavirus, i cori e le orchestre stanno vivendo un periodo di totale paralisi, smarrimento e solitudine in quanto non possono più ritrovarsi essendo state sospese le prove e naturalmente tutti gli appuntamenti concertistici.
In questo momento veramente triste non è possibile più cantare o suonare insieme: è il tempo del silenzio.
Siamo tutti in attesa trepidante di poter tornare alla normalità e riprendere sia l’abituale servizio di animazione liturgica sia l’attività concertistica.
Sarebbe stato nostro vivo desiderio in questo lungo lockdown, dare vita ai tradizionali concerti nelle case di riposo per anziani della città di Lamezia e dei paesi viciniori per dare conforto e solidarietà alle persone che, soprattutto ora, sono più fragili e deboli e che si trovano in situazioni di malattia, di paura e di sofferenza.
Ma ciò, purtroppo, non è stato possibile per le note misure di prevenzione coronavirus. Il giusto impedimento di avere relazioni sociali, però, ci rattrista e riempie il nostro cuore di amarezza perché siamo consapevoli che proprio ora, in questo momento di prova, gli anziani avrebbero maggiormente bisogno di vincere anche il “virus della solitudine e della depressione” con la presenza di persone disposte ad asciugare le loro lacrime con l’affetto e la tenerezza di una carezza e offrendo loro momenti di gioia e serenità con l’aiuto e il supporto della musica.

Don Pino Latelli