5 Luglio 2020
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“IMPENETRABILI INTRECCI”, AL PARCO NAZIONALE DELLA SILA LA MOSTRA CONTEMPORANEA DI ROSA SPINA
Tra “arte e natura” un appuntamento d’arte visiva che scuote le menti e le trasporta nel non luogo, territorio dell’anima
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 5 LUGLIO 2020 – “Impenetrabili Intrecci”: questo il titolo della Mostra d’Arte Contemporanea di Rosa Spina, fruibile da oggi fino prossimo 27 settembre all’aperto, nel rispetto delle misure antiCovi19, presso il Parco Nazionale della Sila, Centro Visita Garcea, Villaggio Mancuso.
Un appuntamento che si rinnova da dodici anni, da quando nell’agosto 2008, in occasione della ricorrenza del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, viene promosso l’evento “Tessere la Pace per non dimenticare… le vittime di tutte le stragi” al quale Rosa Spina dedica 25 tessiture e 10 grandi installazioni.
Un appuntamento che conferma e consolida l’impegno costante che l’Artista porta avanti da tempo nel promuovere iniziative e azioni finalizzate all’acquisizione di consapevolezza di se e della realtà che si vive, alla valorizzazione dei saperi, al rispetto del patrimonio naturale e paesaggistico che i territori custodiscono.
Quotata e apprezzata a livello nazionale ed internazionale, recensita su cataloghi e riviste specializzate, Rosa Spina organizza rassegne e simposi di spessore, espone nelle gallerie di tutto il mondo, in location di prestigio e storiche dimore, non disdegnando l’ambiente naturale e le sue meravigliose geografie.
Nata a Giarre in Sicilia e trasferitasi ben presto in Calabria, vanta il privilegio di essere stata allieva del Maestro Mimmo Rotella, suo mentore, il personaggio chiave della sua ricerca artistica, la guida che la spinge verso le frontiere inesplorate dell’Arte, cammino questo che le viene consigliato anche dal critico francese Pierre Restany.
E ancora, è Giulia Sillato, storica dell’Arte, a considerarla esponente di spicco del Metamorfismo, teoria dalla stessa ideata e formulata, in merito alla quale sostiene: “Se l’Arte non ha più niente da dire, l’artista ha molto da comunicare, ma talvolta ciò è reso difficile dall’assenza di dati riconoscibili, quando nella pittura o nella scultura mancano tracce di figurazione”.
Rosa Spina lo sa bene e si inventa modalità comunicative alternative: lei imbriglia la storia per conservare e trasmettere radici, significati, memorie, valori eterni del vivere, oltre lo spazio e il tempo, l’essere e il divenire, e riesce nel suo obiettivo di facilitare nello spettatore la decodifica dei suoi messaggi visivi anche e soprattutto in assenza di riferimenti interpretativi convenzionali. Intrecciando reti e fibre, sperimentando, con inserti di trame sfilacciate, la de-tessitura, contaminandola con pennellate dai movimenti decisi, campiture cromatiche intense, testimonia arditezza e determinazione, negazione di stereotipi e pregiudizi.
E’ lei, senza saperlo, ad anticipare in Italia, negli anni ’60, la corrente artistica statunitense della Fiber Art, prima ancora di altri, ed è sempre lei ad ideare un suo personale linguaggio: il défilage. come definito dallo storico e critico d’Arte Antonio Falbo, della cui Factory di Palazzolo Sull’Oglio (BS) Rosa Spina è componente di rilievo.
Attraverso l’utilizzo paziente e ingegnoso di una pluralità di materiali nuovi e di riciclo, con sorprendente abilità, l’Artista decontestualizza tessitura, pittura, scultura, pervenendo ad un processo dinamico di accostamenti e invenzioni che le consente di partorire spettacolari e superbe creazioni. Il medium tessile si fa linguaggio, memoria e contemporaneità, tradizione e innovazione; telaio e pennelli, Arte e Natura, convivono in perfetto equilibrio espressivo.
Allo stato attuale, si può affermare che, oggi più di ieri, le sue opere sono da considerarsi protagoniste di rinascita per la bellezza intima e visiva che comunicano, per l’energia e la forza evocativa che sprigionano, capaci di regalare suggestioni ed emozioni uniche, di catalizzare l’attenzione, stimolare sensibilità, e, perché no, atteggiamenti più responsabili nei confronti di se stessi, della comunità, della biodiversità.
Rosa Spina, spirito cosmopolita, cittadina del mondo, riesce a scuotere, in una sorta di metacognizione, le menti e trasportare nel non luogo, territorio dell’anima.
L’evento è patrocinato dal Comune di Taverna, dalla Minotauro Fine Art Gallery di Palazzolo sull’Oglio(BS), direttore artistico Antonio Falbo, dall’Associazione JONE di Catanzaro, ed ha ottenuto dal Reparto Carabinieri della Biodiversità di Catanzaro l’autorizzazione all’utilizzo degli spazi espositivi all’aperto del Centro Visita Garcea, Villaggio Mancuso.