A SOVERATO UN INCONTRO A PIÙ VOCI, GLI STUDENTI A LEZIONE DI LEGALITÀ
Successo per Legal-mente l’evento promosso da Innotec e Comune di Soverato
di REDAZIONE
SOVERATO – 12 MAGGIO 2022 – Un incontro a più voci che arricchisce e spinge a riflettere. “Legal-Mente” chiude un percorso per le scuole secondarie di Soverato e Chiaravalle che tutto ha puntato sul valore delle esperienze.
A confrontarsi sul delicato tema della legalità sono i responsabili di Innotec, anime del progetto realizzato in collaborazione con i servizi sociali del Comune di Soverato; Don Giacomo Panizza presidente dell’ “Associazione Comunità Progetto sud” e Annamaria Frustaci magistrato della DDA di Catanzaro.
Nei loro interventi si incrociano testimonianze e racconti di un percorso in cui tutto è stato messo a servizio della conquista e della difesa della libertà.
Quella che Don Giacomo ha regalato più volte al territorio di Lamezia Terme prima con la nascita di un’associazione per disabili, poi con la ribellione ai gruppi criminali che hanno provato a fermarne l’azione e infine accettando di abitare quei beni confiscati che nessuno osava utilizzare.
La presenza di uno Stato che trova la sua espressione più profonda nei suoi cittadini che, all’uso della prepotenza, hanno contrapposto la cultura della legalità.
La stessa che il presidente di Innotec Damiano Minervini e la coordinatrice dell’equipe multidisciplinare Serena Peronace hanno promosso all’interno de “il sapere dell’esperienza” il percorso che si è snodato attorno tematiche importanti come quelle dei corretti stili di vita, della lotta contro la violenza sulle donne o contro le dipendenze patologiche.
<<Sono portavoce- esordisce Serena Peronace- di un’equipe multidisciplinare formata da professionisti che ogni giorno incontrano delle persone e le loro difficoltà di cui ci facciamo carico con rispetto. L’idea di lavorare con una platea più estesa ha fatto nascere l’idea di offrire ai giovani percorsi di inclusione sociale e realizzare “il sapere dell’esperienza” che richiama il concetto alla base della cultura. Volevamo partire dall’esperienza per fare teoria.
La nostra è di operatori sociali che hanno raccolto testimonianze e storie che hanno permesso di intercettare, quei bisogni dei giovani che hanno trovato una strada agevole per esprimersi>>.
«In Calabria ci sono tanti valenti professionisti- commenta Damiano Minervini- il nostro lavoro vuole esortare i giovani a studiare per trovare la strada autentica per il cambiamento e lo sviluppo di una terra dalle tante potenzialità. Ci sono delle persone che aprono la strada nel cui solco i giovani possono infilarsi».
Temi complessi restituiti nella loro sostanza più autentica ai giovani studenti come eredità di una legge che in tanti non conoscono e che viene rievocata dal magistrato Annamaria Frustaci :«Attraverso la cultura si può invertire la rotta – spiega- incontri come quello di oggi sono il frutto di una ribellione ai fatti avvenuti tra il 1991 e il 1993, partiti proprio dall’uccisione a Campo Calabro di un magistrato impegnato nel primo maxiprocesso.
Un’escalation di sangue che ha portato alla consapevolezza della necessità di promuovere una cultura della legalità che poi ha preso forma nella legge 92 del 2019 che ha reso obbligatoria la formazione nelle scuole».