Al Teatro Impero “L’Italia s’è desta”. Ma era “un piccolo (falso) mistero italiano”. Protagonista Dalila Cozzolino, testo e regia di Rosario Mastrota
di Redazione
CHIARAVALLE CENTRALE – 10 APRILE 2014 – E’ proseguita con il teatro dal grande contenuto sociale e con lo spettacolo “L’Italia s’è desta, un piccolo (falso) mistero italiano” ieri sera, (mercoledì 9 aprile), ore 21 presso il teatro “Impero”, la stagione artistica, allestita per l’anno 2014, dal Comune di Chiaravalle, Assessorato alla Cultura, dall’Associazione culturale “Tempo Nuovo”, dall’Associazione culturale “Dinamicamente” e dal Gruppo folcloristico musico teatrale “Città di Chiaravalle”.
Con testo e regia di Rosario Mastrota, in scena Dalila Cozzolino, “L’Italia s’è desta, un piccolo (falso) mistero italiano” è opera pluripremiata. Tra i riconoscimenti conferiti: lo spettacolo è vincitore del Festival per monologhi Uno – Teatro del Romito, Firenze; del Festival Teatropia 2012 – mafia e politica – Università degli studi, Siena; del Premio Centro alla drammaturgia 2012 – Teatro dei Battuti, Cuneo; è testo finalista al Premio Hystrio Scritture di scena; testo segnalato per Permanenze 2012 – Teatro Valle, Roma; Premio migliore attrice Premio Centro.
Ed ecco una breve nota sulla rappresentazione: “Una vecchia bicicletta da uomo. E una donna. La donna si chiama Carla e non è nessuno. Vive in un piccolo paese del Sud. Conosce tutti in città e tutti la conoscono. Lei parla con tutti ma nessuno le risponde. Mai. È la scema,la strana. E lei sa di esserlo. Tra il niente che la contraddistingue e il nulla che la attornia, Carla racconta la sua storia, del suo momento, del suo segreto: un pomeriggio senza storia assiste ad un rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria.
Vede tutto ma nessuno le crede quando prova a raccontare quello che ha visto. Il rapimento è di quelli che fanno subito audience. E in un paio di giorni la notizia invade le case: radio, televisioni e giornali assediano il piccolo paese. E, tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, l’unica che sa. Nessuno le crede. Ma lei si inventerà un modo per raccontarlo a tutti: in diretta nazionale. Tra lo stupore di Bruno Vespa a Porta a porta. Carla risolve il piccolo mistero italiano, restando, tuttavia, invisibile. La spettacolarizzazione vince sul fatto”.
Intanto ad un appuntamento con il teatro in vernacolo godibile, divertente, di un’ironia garbata, in un in un susseguirsi di colpi si scena ha assistito il pubblico della stagione artistica grazie alla commedia brillante in due atti “Don Vicenzu, mastru Turi e l’imbenzioni i l’acqua cadda”, proposta e curata dalla Compagnia Teatro Popolare di Vibo Valentia, su testo di Raffaele Gemelli, con libero adattamento e regia di Carmelo Genovese.
Per informazioni e prenotazioni sul prossimo spettacolo, come sempre, si può telefonare allo 0967/92186 o visitare il portalewww.teatrotemponuovo.it.