“ALI SPEZZATE. ANNALISA DURANTE. MORIRE A FORCELLA A QUATTORDICI ANNI”, IL LIBRO DI PAOLO MIGGIANO AL BOOK AND CINEMA DEL TROPEA FILM FESTIVAL

Circa centocinquanta presentazioni in Italia, l’introduzione dell’allora Ministro della Giustizia Andrea  Orlando, tutto per smuovere le coscienze

di Daniela RABIA

–  TROPEA (VV) –  11 SETTMBRE 2024 –   La seconda giornata del Book and Cinema, Adaptation, storie che vorrebbero diventare film al Tropea Film Festival II edizione, diretto da Emanuele Bertucci, ha visto la presentazione del volume “Ali spezzate. Annalisa Durante. Morire a Forcella a quattordici anni” (Di Girolamo editore) di Paolo Miggiano.

Un testo magistralmente introdotto dal critico cinematografico Francesco Della Calce e dalla giornalista di Rai 1 Lorella Di Biase.

Il libro uscito nel 2015 è andato in ristampa nel 2022 e racconta la storia di una ragazzina di soli quattordici anni uccisa dalla camorra a Forcella.

“Non era lei a trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato”tuona l’autore ma lo erano i camorristi del clan Giuliano e Mazzarella.

E la rivoluzione a Forcella della popolazione è stato un moto d’indignazione durato troppo poco per lasciare soli due eroi un prete e un giornalista che doveva alla fine scrivere con uno pseudonimo. Purtroppo come in ogni rivoluzione che si rispetti lo slogan è “armiamoci e partite”.

Il padre di Annalisa, Giovanni Durante,ha avuto paura dell’uscita del libro tanto da prendere le distanze e portare Miggiano a dichiarare che l’idea e l’opera sono solo sue nonostante abbia lasciato i diritti d’autore alla famiglia della vittima.

Quanto è cambiata Napoli da allora ad oggi chiede Della Calce?

Il giornalista pubblicista e autore parla di cambiamento apparente, fittizio e irrisorio e denuncia una lotta ardua per raccontare una storia che molti ma non tutti conoscono.

Lorella Di Biase accenna alla possibilità che se ne tragga un film, ambizione dello scrittore che conferma davanti al pubblico presente in sala la sua volontà in tale direzione.

Circa centocinquanta presentazioni in Italia, l’introduzione dell’allora Ministro della Giustizia Andrea  Orlando, tutto per smuovere le coscienze.

Ma queste coscienze si sono smosse realmente?

E se si per quanto?

Resta l’amaro in bocca per una ragazzina la cui la vita è stata rubata troppo presto, per un luogo che resta abitato dai clan della camorra, per un tempo e un accadimento che è passato  sulla nostra pelle e ci ha lasciati, se non indifferenti, poco  attenti realmente alla fattività e alla concretezza.

Che di parole se ne dicono e se ne sono dette tante ma i fatti spesso vanno e sono andati in direzione opposta e si sono fermati sulla soglia del cambiamento senza entrare e non cambiando nulla.