AMARONI (CZ) – ALLA RISCOPERTA DELLA “CALABRIA RURALE”
Progetto promosso dall’amministrazione comunale, in sinergia con associazione “Radici Calabre”, diretto alla valorizzazione della tradizioni popolari
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 3 GENNAIO 2018 – Riscoperta e valorizzazione della tradizioni popolari.
E’ L’obiettivo di punta del progetto “Calabria Rurale” promosso dall’amministrazione comunale del sindaco Luigi Ruggiero in collaborazione con l’Associazione “ Radici Calabre” nell’ambito di “E … state ad Amaroni”, progetto culturale promosso dal civico governo locale e finanziato dalla Regione Calabria.
Che poi significa anche “ridare fiato” al mondo rurale, ricco di cultura, fascino e musicalità. Nel mirino, però, ci sono pure la diffusione della musica popolare e degli strumenti e la conoscenza del calendario rurale e dei riti propiziatori; laboratori didattici per la realizzazione delle corajisime.
«Il mondo rurale – sottolinea il vicesindaco e referente dell’iniziativa Teresa Lagrotteria – può essere sintetizzato in un vero e proprio calendario; nella cultura tradizionale contadina, infatti, il ciclo dell’anno è contrassegnato da una precisa serie di ricorrenze e rituali, con forti connotazioni sia sacre sia profane. Tradizioni che hanno origini antiche, spesso sconosciute, che vogliamo scoprire e riscoprire attraverso un importante lavoro di ricerca e studio condotto da esperti ed antropologi».
Dalla mietitura alla vendemmia al Natale, al Carnevale, alla Quaresima la nostra storia regionale è ricca di tradizioni che sono state oggetto di studio e ricerca da parte di numerosi studiosi. Tradizioni e riti che accomunano la Calabria al centro sud d’ Italia. I canti che accompagnano il duro lavoro nei campi durante la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle olive; i riti del periodo natalizio, dell’ epifania, della quaresima con le “pupattole di pezza” esposte all’esterno delle abitazioni, l’ “antica serrata della vecchia”, gli strumenti della tradizione popolare.
«La Calabria – aggiunge il vice sindaco – è la regione d’Italia che può vantare il maggior numero di strumenti musicali tradizionali: chitarra battente, lira, mandolino, tamburello, organetto, pipita, fischietto, zampogna. È il prezzo, in questo caso piacevole da pagare, delle tante dominazioni che si sono susseguite nel corso della storia, che tanto hanno preso e che pure tanto hanno lasciato nel loro passaggio».
Destinato agli studenti delle scuole dell’ Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado e adulti, il progetto vede anche il coinvolgimento degli anziani, custodi di canti, riti e aneddoti, e degli studenti che avranno modo attraverso la popolazione anziana, studiosi ed esperti di conoscere le nostre tradizioni culturale e dunque la storia della nostra Regione. Un tuffo nel passato per avere maggiore consapevolezza del nostro presente e della nostra identità di calabresi.
“Operativo” da settembre scorso e con scadenza il prossimo 31 marzo, tra la altre cose è prevista l’ organizzazione di seminari, laboratori e workshop in collaborazione con gli istituti scolastici. Gli alunni realizzeranno gli strumenti e le “corajisime” secondo tradizione. Non mancheranno una mostra fotografica, un’esposizione dei lavori eseguiti dai partecipanti e la manifestazione finale.
«Il progetto – conclude il vice sindaco – , coordinato da Andrea Bressi, ricercatore Catanzarese, già referente per la Calabria presso altre regioni del centro/sud d’ Italia per gli studi condotti sulle tradizioni “popolane” del mondo contadino, musicista ed esperto di strumenti tradizionali calabresi sarà destinato non solo agli studenti ma anche agli adulti. I laboratori saranno curati da musicisti/artigiani e da studiosi del settore, che si alterneranno nei vari laboratori teorico pratici e nell’organizzazione di convegni e seminari».