AMARONI (CZ) – IL REPORT DEL 3° CONVEGNO NAZIONALE “CORAJISIME, CAREMME E QUARANTANE”
Iniziativa culturale dedicata alla riscoperta delle tradizioni quaresimali
di Fra. PO,
AMARONI (CZ) – 28 MARZO 2017 – Domenica scorsa la “Cittadina del Miele” si è calata nella tradizione ospitando il 3° Convegno Nazionale sulla ” Riscoperta delle pupe e dei riti della Quaresima” – Corajisime, Caremme e Quarantane promosso dall’Associazione Culturale Radici Calabre, finanziato e ospitato dal Comune di Amaroni, con il patrocinio della Regione Calabria, in collaborazione con l’Associazione Tradizioni Teatine – Direttore artistico Andrea Bressi.
Erano presenti le delegazioni di: Abruzzo, Basilicata, Campania, Molise e Puglia
Ore 15:30 inaugurazione mostra “Paese che vai, Corajisima che trovi” – Esposizione delle “corajisime” calabresi presso l’Antico Frantoio fam. Ciampa/Albano . File di visitatori provenienti da tutta la Regione. Oltre alle bambole della Calabria ampia mostra fotografica.
Ore 16:00: inizio dei lavori del 3^ convegno Nazionale c/o Sala Consiliare Comunale. Durante il convegno, con l’ausilio di proiezioni di foto e video, sono state messe in risalto le similitudini e le diversità, caratteristiche e peculiarità che contraddistinguono le” bambole quaresima” nelle varie regioni. I relatori hanno portato testimonianze relative ad altre tradizioni e riti legati al periodo della Quaresima. Infatti, essendo la natura delle tradizioni popolari sincretica risulta pressoché impossibile considerare un rito disgiunto da altri.
Ad aprire i lavori i saluti del sindaco di Amaroni Luigi Ruggiero: che ha presentato questa due giorni di intensa condivisione, esprimendo sentimenti di stima e amicizia per le delegazioni che hanno raccolto l’invito a tenere proprio ad Amaroni questo interessante ed affascinante convegno Nazionale. Cultura, attraverso la riscoperta e valorizzazione di una tradizione che si perde nella notte dei tempi, che è anche Amaronese. Un’ iniziativa in linea con altri progetti sulla riscoperta delle tradizioni “popolane e popolari”; Calabria ritmica e il recupero dei canti della tradizione agricola popolare, di cui sono custodi gli anziani del paese. Il sindaco ha anche ringraziato quanti si sono adoperati per la riuscita della manifestazione, che ha coinvolto la Popolazione tutta.
Introduzione di Andrea Bressi, ricercatore ed esponente dell’Associazione Culturale Radici Calabre ( Calabria), che ha anche relazionato per la Calabria :La Quaresima in Calabria – la pupa vestita di nero con le penne ai piedi incastonate in un’arancia. Un lavoro di ricerca metodico di anni che lo ha portato in giro per la nostra Regione alla riscoperta delle “pupattole”: il primo “avvistamento a San Floro” e poi una sequela di ritrovamenti, soprattutto in case di signore anziane che rinnovano una tradizione di famiglia. L’intervento ha anche riproposto la figura di Corajisima nell’immaginario popolare calabrese.
Relatori:
Lucia Laterza – Proloco Montescaglioso – Basilicata – che ha presentato ” Quarema e le sue figlie” le pupe nere della penitenza , riproposizione e rappresentazione del lutto e della morte che ha una forte connotazione nei vari paesi del sud. Con l’ausilio di documentazione fotografica è stata presentata la tradizione di questa bambola secondo una cultura popolare ancora forte in Basilicata.
Amedeo Carbone – Libero ricercatore- Basilicata -“Kreshmza” :un vero e proprio calendario quaresimale rappresentato da una bambolina di stoffa in costume arbëresh intenta a lavorare con il fuso e sulla quale vi è conficcata una patata con sopra sette penne di gallina, tante quante le domeniche della Quaresima, che venivano via via rimosse ogni domenica fino al Sabato Santo dopo mezzogiorno, che, secondo il Rito Bizantino era già da considerarsi il giorno della Resurrezione. La “Kreshmza” era anche emblema del periodo di digiuno e penitenza.
Luigia Cirsone – Vice presidente Associazione Centro Italiano Femminile ( CIF) – Puglia: Quella delle Quarantane è un’antica tradizione riscoperta dalle donne del CIF, leggendo un libro dello storico Dionisio Morlacco. Fino a qualche anno fa, infatti, pochi erano quelli che tramandano questa tradizione, appendendo le “Quarantane”, espressione di penitenza e lutto. In passato, fungevano da calendario per gli analfabeti; venivano appese il mercoledì delle Ceneri e ogni domenica veniva tolta una delle piume nere dall’arancia in cui erano conficcate, finché non rimaneva la piuma centrale bianca, che rappresentava la domenica di Pasqua, data in cui le Quarantane venivano bruciate.”
Giuseppe Trinchese – Libero ricercatore / Proloco Nola – Campania–Dal 2016 la Pro Loco di Nola valorizza la tradizione della “ Quaravesema”, mantenuta non solo nell’Agro Nolano ma anche in altre parti della Campania. Si associa ai 40 giorni successivi al carnevale, periodo di penitenza. Un lavoro di studio e ricerca quello portato avanti dalla Pro Loco di Nola per dare memoria e valore ad una tradizione antica e popolare, purtroppo relegata ad aree sempre più ristrette a tutto vantaggio di manifestazioni completamente estranee alle nostre tradizioni storiche . Particolari ed affascinanti le filastrocche sulla Quaravesema che hanno accompagnato l’intervento.
Angela Cicora – Libera ricercatrice – Molise–Curatrice del “ Laboratorio “Tra nuvole e balconi”, un progetto di valorizzazione e ricerca che può costituire un esempio per quanti vogliono riscoprire una tradizione come quella delle “bambole Quaresima”. Un progetto pensato per la realtà di Santa Croce di Magliano dove la tradizione è molto viva e portata avanti spontaneamente dalla popolazione. La “Quarantana “ ha comunque subito in questo paese dei processi di modifica nel corso degli anni, con mutamenti del rito rispetto alle caratteristiche dei tempi più remoti.
Francesco Stoppa – Direttore Centro Antropologico Università G. D’Annunzio – Abruzzo:La versione abruzzese del rito delle bambole quaresimali” Festa delle bambole volanti”, ricostruita grazie agli studi etnografici e alla memoria degli anziani. Una tradizione antica, piena di fascino e mistero, estesa in tutta l’Italia Meridionale, che ha affinità con i miti classici. Le “bambole quaresimali”, nonun gioco ma oggetti rituali che compaiono nel ciclo di propiziazione primaverile associandosi a figure intermedie tra streghe e fate che coincidono o sono la reminiscenza di deità ctoniche.
Vilma Recchia – Compagnia Tradizioni Teatine – Abruzzo: “Il rito delle bambole volanti” una tradizione che custodisce valori e identità che si spinge sino alla quotidianità contemporanea, esprimendosi con la riproposizione della ritualità e dei simbolismi.
Conclusioni:
Vito Teti – Antropologo (Unical) – Calabria- Valorizzare le tradizioni popolari e renderle fruibili alle giovani generazioni. Questo il senso della manifestazione. Un plauso agli organizzatori per aver avuto questa “sensibilità ” e soprattutto aver compreso che il coinvolgimento dei bambini sin da piccolissimi è la strada da intraprendere per la formazione di una coscienza civica orientata ancheai principi della legalità. Parlare ai bambini della “corajisima”, realizzarla insieme a loro è fondamentale per conoscere la nostra Regione e rafforzare “l’identità di calabresi”, così come è importante favorire a scuola la lettura di Corrado Alvaro e di altri illustri autori calabresi.
Ha partecipato ai lavori del Convegno l’on. Arturo Bova, Presidente Commissione Regionale Antindrangheta. Sala consiliare gremitissima. Presenti sindaci (il sindaco di Centrache Fernando Sinopoli, neo consigliere del Gal Serre Calabresi, e il sindaco di Vallefiorita Salvatore Megna) e associazioni Calabresi: Marisa Gigliotti di Slow Food condotta di Soverato, il Centro Studi Memorandum di Cortale, il Centro Antropologico Rotese, il Laboratorio Creativo di Petronà, Associazione ” Ruga ‘e Davoli”
Dopo la consegna degli attestati da parte del Sindaco Luigi Ruggiero l’antico rito della ” spezza la vecchia a lumezz“, un rito propiziatorio con un dolce tipico abruzzese portato in dono dai rappresentanti dell’Associazione Tradizioni Teatine ad opera dell’ Amaronese più anziano in sala.
Subito dopo corteo di musicanti delle Radici Calabre fino al centro storico cittadino con degustazione di piatti e dolci tipici a cura dell’ Associazione Turistica Pro Loco di Amaroni, Presidente Franco Cardamone, e dal Centro Sociale Ricreativo di Amaroni, presidente Michelangelo Rocco Nasso. Presente anche il Parroco Don Antonio Scicchitano.
Durante la festa in piazza il rito propiziatorio della “serrata della vecchia”, tipicamente calabrese, con cui si festeggiava il punto medio della stagione tenebrosa – la Quaresima –
Nella mattinata del 27, nella sala consiliare, prima degli “arrivederci”, le delegazioni hanno sottoscritto un protocollo d’ Intesa per la creazione di una rete delle ” Bambole Quaresima”, che abbia un referente per ogni regione.
Consegnati anche gli attestati ai numerosi bambini e adulti di Amaroni che hanno realizzato la “corajisima amaronese” attaccandola alle loro abitazioni, rivitalizzando così un’antica tradizione che accomuna Amaroni non solo alla Calabria ma all’intero Centro Sud d’ Italia.