AMARONI (CZ) – Lotta alla ‘ndrangheta, il Pd si cementa e rilancia la sfida
La direzione regionale del partito ha ribadito che il contrasto alla criminalità rappresenta il baluardo dell’azione partitica e della giunta regionale. Oliverio:”Non possiamo tradire i calabresi”
di Franco POLITO
AMARONI (CZ) – 12 APRILE 2015 – Il Pd si cementa attorno alla lotta alla criminalità ritrovando slancio e unità d’intenti. Lo fa nella direzione regionale di stamattina ad Amaroni per mostrare ulteriore vicinanza al consigliere regionale ed ex sindaco amaronese Arturo Bova dopo l’atto intimidatorio perpetrato ai suoi danni la mattina di Venerdì Santo quando un incendio doloso ha mandato in fumo le sue due macchine di famiglie.
Il contrasto alla mala calabrese diviene la “sancta sactorum” programmatica del partito e, di riflesso, della giunta regionale. <<A patto – ammonisce il presidente della Regione Mario Oliverio – di non sottovalutare quanto accaduto a Bova, fatto grave perché compiuto all’inizio di una stagione di governo>>.
Oliverio va giù dritto e invoca un’azione corale accompagnata da una riflessione e un confronto a viso aperto cominciando dalla coerenza di comportamento nella vita pubblica e privata di chi ha ruoli di responsabilità.<< La Regione – annuncia Oliverio – si muoverà su più fronti contro il condizionamento e la pervasività del fenomeno mafioso>>.
Oliverio scrive la ricetta. La medicina principale è un Piano anti corruzione che prevede la rotazione di chi ha la responsabilità nelle strutture burocratiche regionali. E poi il “consumo zero” del territorio, la trasparenza negli appalti sui rifiuti e trasporti e la riqualificazione dei servizi. Il pensiero va alla sanità a all’emigrazione dei calabresi per curarsi. Sul punto Oliverio ha tuonato. <<La stagione dell’uso della sanità per favorire amici e accoliti sarà chiusa>>.
Come dire, via chi si ammanta della bandiera dell’anti criminalità e poi parla una lingua diversa. Il Pd di ieri, invece, parla la stessa lingua. E’ il no alla mafia. Fatto di buone pratiche di governo. <<Quelle per le quali – dice sicuro il segretario regionale Ernesto Magorno – il prezzo da pagare è alto>>. Servono gli scudi. Il Pd li ha. <<Il partito – rassicura il segretario – è un corpo sano dotato degli anticorpi per combattere la ‘ndrangheta ed è a favore della democrazia e dello Stato>>.
Sono accorsi in tanti ad Amaroni, ridente cittadina del catanzarese, nota per il suo miele, divenuta anche il “paese della legalità”. Tra gli altri c’erano i deputati Doris Lo Moro e Bruno Censore, il senatore Cesare Marini, il presidente Anci Calabria Peppino Vallone, il vice presidente della giunta regionale Enzo Ciconte, il capogruppo del Pd in seno al consiglio regionale Sebi Romeo e l’ex ministro Maria Carmela Lanzetta. E poi i dirigenti del partito, sindaci, tra cui quello padrone di casa Gino Ruggiero, amministratori locali, sindacati, associazioni e gli immancabili Giovani Democratici.
Il Pd che diviene “famiglia”. Quello che piace a Bova. <<Questo senso comunitario del partito, anche consolatorio – evidenzia il consigliere – è la via giusta. Reagire alla prepotenza è un dovere. Per cui basta alla beghe di singoli o di gruppi. A questa logica non ci sto. Serve, invece, un’area di sinistra granitica >>. Un Pd con una solo fisionomia rivolta all’avversario “per eccellenza”.
<<Il Pd – ripete più volte il segretario provinciale catanzarese Enzo Bruno – è compatto contro il nemico vero: la ‘ndrangheta>>. Il messaggio Democrat è chiaro: al cambiamento non ci sono alternative, il Pd ne sarà il motore. <<In caso contrario – ha rilevato Oliverio – sarà un tradimento ai cittadini e a noi stessi>>.