30 Novembre 2018
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ANCHE IN CALABRIA LA SANITÀ È A MISURA D’UOMO
Il commissario di polizia penitenziaria Felice Corigliano ringrazia il personale del Policlinico Universitario Mater Domini
Articolo di Gianni ROMANO
PRESERRE (CZ) – 30 NOVEMBRE 2018 – La sanità calabrese è spesso sotto i riflettori per casi di mala sanità, ma qualche volta come in questo caso si può dire l’esatto contrario.
È quello che Felice Corigliano commissario della polizia penitenziaria ora in pensione, dice, ”disteso in un letto del Policlinico Universitario “Mater Domini” per numerose terapie fatte di flebo, di aghi, di pillole e di punture mi è capitato di fare incontri, scambiare opinioni, dare e ricevere cortesie con più di un individuo e tutto questo ha scatenato in me una serie di riflessioni, anche se in un luogo diverso dal solito, un letto di ospedale, riflessioni concatenate fra loro, che hanno finito per scavare solchi profondi ed impronte significative nel recinto della mia anima.”
“Ho imparato molte cose, dice Corigliano, per bocca di quelli che mi sono stati più vicini in un periodo della mia vita, e perciò questo momento particolare che sto vivendo mi permette di scegliere le parole e di dirigere le mie azioni e non mi meraviglierò dei cambiamenti che constaterò nella mia personalità e in quella dei miei cari e vedrò dietro tutte queste personalità il vero volto della Verità, del potere e dell’estasi dell’ Amore, eterno e universale”.
“Ora che il sole della consapevolezza, continua Corigliano, se non della conoscenza, comincia a sorgere sull’orizzonte della mia coscienza, sento espandersi dentro di me l’impeto di uno strano, meraviglioso respiro che mi riempie fino all’estremo tutte le mie membra mortali, facendo quasi esplodere i miei sensi con la mia estasi; sento a fiotti levarsi in me una possente e irresistibile forza che mi permette di ringraziare pubblicamente tutti i medici, il personale infermieristico, O.S.S., del reparto di Chirurgia Generale del Policlinico Universitario “Mater Domini” di Catanzaro.”
E’ un atto dovuto, continua Corigliano, per la loro professionalità e per la loro esperienza, per la loro umanità e per la loro pazienza, ma è un atto che devo soprattutto a me stesso perché mi consente ancora una volta di percepire nel profondo della mia anima tutto il potere e tutta l’estasi del mio Amore, Eterno e Universale!
Non diversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l’esperienza e la memoria, la fantasia e l’inconscio e che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva alla rappresentazione”.
Ma, conclude Felice Corigliano, vi interviene continuamente per accettare e respingere, collegare e censurare, distruggere e costruire”.