Cade in una buca. Disabile denuncia il Comune
di Gianni Romano (Il Quotidiano della Calabria)
Disabile cade a causa di una buca al centro del manto stradale nei pressi della sua abitazione, nel Comune di Centrache, e deve intervenire il 118 di Chiaravalle centrale per trasferirlo al reparto di pronto soccorso dell’ospedale civile di Soverato.
Dopo le radiografie di rito che gli riscontrano un ”grave trauma distorsivo alla caviglia dx” viene trasferito al reparto di ortopedia per le dovute cure e successivamente viene dimesso con la diagnosi di otto giorni di guarigione.
Al rientro il disabile, residente a Centrache, grazie al suo legale di fiducia Ilario Sestito del foro di Catanzaro, ha denunciato il Comune. Di questa persona e della sua storia se ne era già occupato il “Quotidiano”.
Difatti il disabile, che cammina grazie all’ausilio di una stampella, aveva già inoltrato al Comune di residenza una regolare richiesta per la sistemazione della strada di accesso alla sua abitazione, piena di buche e ricoperta di erbacce, fatto questo che ha reso difficile se non impossibile l’accesso a lui e ai suoi familiari tutti disabili.
Altro che abbattimento delle barriere architettoniche, altro che aiuto alle persone con disabilità e problemi di deambulazione. Una storia di altri tempi che vede come scenario un paese collinare del soveratese, Centrache, suo malgrado al centro di questa incresciosa vicenda con questa strada che impedisce ad una famiglia di accedere in piena sicurezza alla loro povera abitazione rurale, costruita con fatica in blocchi di cemento e con altri mezzi di fortuna.
La casa, se così si può chiamare, situata in località contrada “Olivarelli”, ospita una famiglia composta dalla mamma pensionata di anni 77 invalida al 100%, e due figli, uno di anni 40, portatore di handicap che necessita di accompagnatore e con problemi depressivi, e l’altro Giuseppe, di anni 36, invalido civile al 100% che vive con una misera pensione di appena 283 euro.
«In questi giorni proprio per risolvere questo datato problema – dice Giuseppe – mio fratello più grande T. O. aveva fermato in una via centrale il sindaco Fernando Sinopoli, per cercare di far mettere in sicurezza la strada in oggetto, ma il sindaco apostrofava mio fratello, dicendogli di andare al Comune per fare risolvere il problema e di non fermarlo per strada, anzi lo invitata a dargli del lei».