11 Dicembre 2020
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CALABRIA “ZONA GIALLA”, SAPIA “INTERROGA” CONTE E SPERANZA
Il deputato 5 Stelle: “Sarebbe un bene per l’economia, ma verificare a modo i dati della Regione, perché persistono dubbi a riguardo”
di REDAZIONE
CATANZARO – 11 DICEMBRE 2020 – «Verificare l’attendibilità dei dati Covid provenienti dalla Calabria e assicurare la puntuale gestione dell’emergenza sanitaria e del Programma operativo Covid nel territorio della regione».
L’ha chiesto ufficialmente il deputato M5S Francesco Sapia, della componente commissione Sanità, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e al ministro della Salute, Roberto Speranza.
Infatti, in apposita interrogazione il deputato del Movimento 5 Stelle ha premesso che «la Calabria starebbe per diventare “zona gialla”, in virtù, viene da dedurre, della diminuzione del rischio di trasmissione del nuovo coronavirus e del miglioramento degli altri parametri base; il che sarebbe una buona notizia, soprattutto per la salvaguardia del tessuto produttivo ed economico del territorio, già provati da risaputi impedimenti strutturali e condizionamenti ambientali».
Tuttavia, ha osservato lo stesso parlamentare, «alla luce di precisi elementi riportati dalla testata giornalistica Il Fatto di Calabria, tra cui bollettini territoriali non privi di dubbi, di valutazioni cliniche non ancora chiarite e, per quanto letto, perfino di pressioni politiche su presso aziende sanitarie, occorre preliminarmente verificare a modo i processi di raccolta e trasmissione dei dati Covid da parte della Regione Calabria, al fine di garantire le corrispondenti misure di contenimento dell’epidemia, soprattutto in considerazione dell’arrivo delle festività natalizie».
«Va anche ricordato – ha aggiunto Sapia – che in Calabria vi è un dirigente, che continua a operare rispetto all’emergenza sanitaria nella regione, già delegato dalla presidente dell’ente regionale, prematuramente scomparsa; che l’adozione del programma operativo Covid spetta al commissario alla Sanità regionale, così come la sua attuazione; che, a norma dell’art. 5 del decreto legislativo numero 1/2018, il presidente del Consiglio dei ministri, per il conseguimento delle finalità del Servizio nazionale della protezione civile, detiene i poteri di ordinanza in materia, che può esercitare (…) per il tramite del capo del relativo Dipartimento».