23 Febbraio 2016
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CATANZARO – BRACCONAGGIO, SEQUESTRATE TRAPPOLE ABUSIVE PER CINGHIALI
Guardie ambientali d’Italia scoprono lacci in acciaio per accalappiare selvaggina illegalmente
Articolo e foto di Gia RO.
CATANZARO – 23 FEBBRAIO 2016 – Continua in modo incessante,l’operazione di monitoraggio del territorio da parte delle guardie Ambientali d’Italia,al fine di reprimere e contrastare abusi e reati legati alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
Ed in questo ambito una pattuglia in perlustrazione, nello specifico le Guardie Ambientali D’Italia della Sezione di Catanzaro, comandate dal Dirigente Superiore Ronald Marra coadiuvato dal Dirigente Superiore Antonio Formisano e dalle Guardie Scelte Maria Grazia Bruno e Salvatore Nardini, hanno provveduto al sequestro di 6 lacci d’acciaio fissati nella recinzione, dove al passaggio dei cinghiali gli stessi sarebbero rimasti accalappiati il tutto nella località Sculumbrara della contrada StagliI di Catanzaro.
Continua l’impegno delle guardie nel contrastare il bracconaggio per come previsto dalla Legge 157 del 1992 art. 21 lettera U che vieta l’uso di tali cappi e gli l’artt.30 e 31 che li sanzionano. Il bracconaggio è un’attività illegale che si può verificare nell’ambito dell’attività venatoria, sia la caccia che la pesca.Il reato si configura nel momento in cui si vada a caccia muniti di fucile, senza detenere un regolare porto d’armi; oppure si eserciti questo sport in una zona protetta, a scapito di specie animali in via di estinzione, o con mezzi considerati illegali, come ad esempio le tagliole.
Nel caso della pesca, si parla di bracconaggio se si pescano pesci di misura inferiore al consentito, o in quantitativi superiori ai limiti fissati.In Italia, la legge che regolamenta la caccia è la 157/92, che prevede degli obblighi da rispettare, e quindi della sanzioni per chi li viola. La pena prevista in genere consiste in una multa pecuniaria, determinata in base all’infrazione commessa, e una sospensione del porto d’armi, qualora posseduto.In certuni casi, al reato di bracconaggio si somma anche quello di furto, poichè la fauna è considerata proprietà dello Stato.