CATANZARO – Coldiretti, quei prodotti ortofrutticoli che arrivano in Calabria da ogni dove
Grido d’allarme dell’associazione agricola: Invasi da prodotti di dubbia provenienza- Imprese soffrono concorrenza sleale. Gravi ripercussioni ai produttori del lametino una area di produzione importante con relativo inganno per i consumatori
di REDAZIONE
CATANZARO – 2 APRILE 2015 – “Potremmo essere un grande mercato di produzione (produciamo circa il 50% del fabbisogno ortofrutticolo regionale) ed invece siamo mercato di transito”.
Questa l’amara considerazione che fa il presidente Molinaro che nell’ambito della propria attività ha raccolto e toccato con mano la denuncia di diversi produttori che vedono sottopagati i loro prodotti subendo una sleale concorrenza da parte di chi si approvvigiona di prodotti provenienti da qualunque parte e senza controlli vengono poi messi in vendita come calabresi.
“E’ un grido di allarme che quotidianamente si sta estendendo a macchia d’olio in tutta la regione e sul quale non possiamo tacere o peggio ignorare: la Coldiretti non ci sta! “Nessun prodotto ne è escluso – continua – e ormai, con basi logistiche scientificamente organizzate e facilmente individuabili, si pone in essere un vero e proprio furto non solo di identità ma, cosa ancor più grave, un una sottrazione di reddito al lavoro degli agricoltori”.
Insomma c’è chi lucra su tutto e tutti e quindi – sottolinea – c’è qualcosa che non funziona”. Vi è – prosegue – il fondato sospetto che la Calabria, in assenza di controlli stringenti, sta diventando, sia nella fase di arrivo che nella vendita, ricettacolo e terreno di facile di conquista. C’è sicuramente una regia, e ricordo che l’ultimo rapporto della Fondazione sulle Agromafie – Eurispes ha posto l’accento del grande interesse che la criminalità ha sull’agroalimentare.
Quello che davvero fa rabbia – denuncia – è che vengono messe in ginocchio aziende agricole nelle aree a più alta valenza agricola dove ci sono giovani che stanno e vogliono continuare ad investire. L’altro elemento che Molinaro pone in evidenza è che ci sono strutture pubbliche, che ospitano i mercati generali. Ed ancora più esplicito chiede: come può accadere che in giorni e orari precisi con trasporto su gomma arrivano prodotti e nessuno se ne accorge?
Forse – conclude – è arrivato il tempo di fare controlli selezionati , ben articolati e con un coordinamento tra gli organi preposti e le forze di polizia che hanno le competenze, per fare in modo di sventare e rendere nullo l’attuale stato delle cose sulle quali la Coldiretti è più decisa che mai a smascherare. Perche a rimetterci sono i nostri produttori, a nostra economia e i cittadini consumatori.