29 Agosto 2015
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CATANZARO – DOPPIA PREFERENZA DI GENERE, GABRIELLA ALBANO: «BENE FLORA SCULCO»
Gabriella Albano
«Merita un ringraziamento unanime da parte della società civile calabrese per aver condotto e portato a termine una fondamentale battaglia a favore delle donne»
di REDAZIONE
CATANZARO – 29 AGOSTO 2015 – «Quando vedi la verità fiorire sulle labbra del tuo nemico devi gioire, perché questo è il segno della vittoria». E’ citando Giorgio Almirante che Gabriella Albano ha inteso commentare la notizia dell’ormai prossima approvazione della legge regionale sulla doppia preferenza di genere.
A darne notizia era stata nei giorni scorsi la firmataria della proposta, la consigliera di Calabria in Rete, Flora Sculco, a cui l’esponente azzurro ha voluto in queste ore formulare le sue più sentite congratulazioni: «Al di là degli steccati ideologici e delle differenze di vedute che spesso minano il sincero riconoscimento dei meriti in politica – ha affermato la Albano – penso che la consigliera Sculco meriti un ringraziamento unanime da parte della società civile calabrese per aver condotto e portato a termine una fondamentale battaglia a favore delle donne. Certo, mi sarei aspettata da parte sua anche una gentile menzione ai passi compiuti grazie al mio contributo in Consiglio, ma tant’è: l’importante è il risultato e il suo raggiungimento non può che rallegrarmi, da donna e da calabrese”.
“Quella verità che strenuamente ho cercato di far fiorire sulle labbra dei miei colleghi di partito – ha sottolineato amara l’ex vicecapogruppo di Forza Italia a Palazzo Campanella – è fiorita al contrario su quelle degli avversari: bravi loro ad aver sostenuto all’epoca la mia proposta e ad aver bacchettato quella maggioranza miope e sorda che fece di tutto per ostacolarla, bravi loro a non aver vanificato il lavoro della scorsa legislatura e ad aver tracciato in breve tempo un più fortunato iter legislativo sul tema. Bravi loro, non noi, protagonisti mancati di una battaglia che valeva davvero la pena di combattere. Ed è anche per questo egoismo di sorta e per questa mancanza di coraggio che il centrodestra calabrese ha dovuto fare i conti, poi, con la sconfitta elettorale».