CATANZARO – Emergenza epizozie, Coldiretti scrive al presidente della Regione
Molinaro: <<Con Expo alle porte non possiamo più toppare e continuare ad essere “regione canaglia”>>
di REDAZIONE
CATANZARO – 2 MARZO 2015 – Con una preoccupata e allarmata lettera la Coldiretti Calabria ha sollecitato il presidente Mario Oliverio a prendere “di petto” la situazione riguardante la sanità veterinaria e le epizozie che ancora purtroppo la penalizzano.
Siamo ormai a sessanta giorni da Expo Milano 2015 – si legge nella lettera a firma del presidente Molinaro – un grande evento mondiale nel quale la Calabria deve necessariamente presentarsi con le carte in ordine. Non possiamo dire che questo stia accadendo per quanto riguarda le misure straordinarie nella nostra regione, di polizia veterinaria per l’eradicazione delle epizozie in materia di tubercolosi, brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, lingua blu, leucosi e vescicolare suina, che, pur vedendo impegnata la Task Force regionale istituita per l’attuazione del piano di rientro, tardano ad essere operative acuendo i problemi negli allevamenti calabresi che si sono ulteriormente aggravati.
La vicenda – prosegue – sta creando altresì un grave vulnus alle nostre produzioni zootecniche di eccellenza quali caciocavallo silano, pecorino crotonese, le quattro DOP Salumi di Calabria, latte alta qualità, alle razze autoctone quali a titolo di esempio: podolica, capra aspromontana e nicastrese e suino nero di Calabria. E’ una questione sicuramente annosa di cui non si è riusciti a coglierne, permanendo tale stato di cose, tutti gli elementi negativi. Tale stato di cose, sta comportando la chiusura di aziende nelle aree interne dove più forte si sente la necessità della presenza dell’uomo per evitare spopolamento, abbandono con conseguenti danni alla tenuta stessa del territorio.
Da anni in Calabria, nonostante i Piani di eradicazione, non si è riusciti ad accreditare la Regione Calabria ufficialmente indenne, e farla uscire da quel “cono d’ombra” che purtroppo continua a contraddistinguerla. Questo nonostante uno sforzo organizzativo, di investimenti e innovazione da parte degli allevatori. Presidente, lei ben conosce cosa significhi e cosa comporta tale stato di cose. In primis, le difficoltà di vendere fuori dai confini regionali proprio in un momento di forte richiesta delle nostre produzioni zootecniche e questo, comprenderà, ci limita fortemente e “azzoppa” proprio alla vigilia di Expo. In sostanza ci stiamo giocando buona parte del futuro!
Comprendiamo che è uno scenario difficile e complicato, però, l’impatto economico, sociale e di immagine è così forte che merita da parte Sua una particolare attenzione, altrimenti continuiamo ad essere giudicati e considerati “regione canaglia”. Non ci si pùò più, affidarsi al solo destino, ognuno deve fare il proprio dovere ed esercitare fino in fondo la propria responsabilità ad iniziare dai Commissari della Sanità, dai dirigenti e dai tanti veterinari che sono all’interno delle Asl. Bisogna farlo con rigore ad iniziare ad esempio dai controlli nelle stalle di sosta di commercianti senza scrupoli. Pur consapevoli che la sanità rivolta alle persone è al primo posto.
Le chiediamo – conclude la missiva – di riservare, per le motivazioni sopra riportate, uno spazio significativo alla sanità veterinaria aprendo anche su questo un confronto serrato con il Governo Nazionale perché non si può ammettere nessun ulteriore ritardo.