10 Settembre 2016
55
CATANZARO – LE GIARE, ABRAMO: «PER CITTA’ FERITA MAI RIMARGINATA»
Sindaco ricorda alluvione che 16 anni fa spazzò via il camping che ospitava molti disabili lasciando dietro di sé morte e lacrime
di REDAZIONE
CATANZARO – 10 SETTEMBRE 2016 – “Il trascorrere del tempo non lenisce il dolore per il ricordo della tragedia nel campeggio Le Giare, di Soverato nel giorno del sedicesimo anniversario di quella drammatica notte in cui persero la vita tredici catanzaresi: Mario Boccalone, Ida Fabiano, Serafina Fabiano, Raffaele Gabriele, Paola Lanfranco, Iolanda Mancuso, Giuseppina Marsico, Franca Morelli, Rosario Russo, Antonio Sicilia, Salvatore Simone, Concetta Zinzi e Vinicio Caliò, l’unico a risultare per sempre disperso». Lo afferma in una nota il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo.
«Una ferita, quella delle famiglie e dell’intera città per la perdita dei loro cari, che non si è mai rimarginata – aggiunge Abramo – così come resta ancora impressa nella memoria l’immagine della valanga di acqua e di fango che cancellò definitivamente il camping che ospitava un gruppo di diversamente abili in un momento di vacanza. La triste commemorazione rappresenta l’occasione per esprimere ancora una volta la vicinanza personale e dell’amministrazione comunale alle famiglie e per riflettere sull’attualità della tragedia».
«Il recente episodio del terremoto che ha colpito le popolazioni del centro Italia – sottolinea ancora il sindaco – ha, infatti, riproposto in maniera drammatica il problema della del dissesto idrogeologico e della fragilità del nostro territorio che attanaglia, in particolare, il Meridione. Il ricordo della tragedia de “Le Giare” deve rappresentare un monito per tutte le istituzioni affinché si possano destinare adeguate risorse per la difesa del suolo mettendo in campo misure necessarie per scongiurare il ripetersi periodico di simili tragedie».
«Non dimenticare è un dovere – conclude Abramo – così come lo è quello di non perdere altro tempo per programmare interventi concreti a sostegno dei territori e per la promozione di una cultura della prevenzione”.