22 Maggio 2015
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CATANZARO – Manno: «Occorre un patto per il territorio»
Grazioso Manno
Associazioni, Organizzazioni, Bonifiche, Istituzioni, Sindacati, Partiti: serve unità per bonificare la Calabria
di Franco POLITO
CATANZARO – 22 MAGGIO 2015 – Quando parla va sempre diritto al nocciolo della questione. Senza mandarle a dire. Le sue idee, che sono quella della concertazione e della sinergia, le ha espresse da tempo. Grazioso Manno, presidente del consorzio di bonifica “ionio Catanzarese”, oggi le ripete. E non per essere noioso o per fare il “maestro”. Lo fa perché ha a cuore le sorti della Calabria e dei calabresi.
E nel farlo esordisce affermando che «è sicuramente una buona novella e merita di essere commentata perché può incidere in processi decisionali e di metodo che, per la nostra regione, non sono più rinviabili». A cosa si riferisce? Alla notizia che “In Calabria Sindacati ed Industriali hanno ritrovato compattezza e smalto e si sono messi allo stesso tavolo confrontandosi sui problemi della Regione e sulle soluzioni possibili per uscire dalle secche della crisi”.
Poi le sue di considerazioni. «In una Regione come la nostra – prosegue Manno – che per numero di abitanti, conta meno della città di Milano, l’unità è un valore importante. Il vero problema di noi Calabresi è che, da anni, ingaggiamo derby in tutti i settori: in tale condizione, la Calabria continuerà a contare poco a tutti i livelli. Anche nel mondo agricolo e nel mondo delle bonifiche è necessario ritrovare compattezza, e proporre un ulteriore “Patto per la Calabria”, con una visione a 360 gradi, che riguardi lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura, legato al turismo (e di conseguenza alle necessarie infrastrutture ) ed in parallelo un vero “Piano di sicurezza del territorio” per la diminuzione del rischio idrogeologico. Personalmente dico basta alle interpretazioni “solitarie”e ai convegni senza senso o, come dice Papa Francesco, ai “convegni od eventi che, mettendo in evidenza le solite voci, narcotizzano le comunità omologando scelte, opinioni e persone”. E’ necessaria invece più unità tra mondo agricolo, bonifiche, istituzioni, sindacati, associazioni e partiti. Serve più unità per poter essere più ascoltati e per produrre risultati concreti, perché, stare insieme, in una terra come la nostra imbrattata dalla malavita e dalla ndrangheta, ci aiuterà ad essere più coraggiosi e, sempre per dirla come Papa Francesco, a “ non essere timidi o irrilevanti nello sconfessare e nello sconfiggere una diffusa mentalità di corruzione pubblica e privata che è riuscita a impoverire, senza alcuna vergogna, famiglie, pensionati, onesti lavoratori, comunità cristiane, scartando i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro, e soprattutto emarginando i deboli ed i bisognosi”».
Manno rilancia, sottolineandola, l’idea dell’unità d’intenti da anteporre ai personalismi esasperati. «Viviamo in una Regione – insiste Manno – che fatica ad agganciare la ripresa e con il più alto tasso di disoccupazione giovanile e non; una terra nella quale tutti i Comuni sono a rischio frane e alluvioni; una Calabria martoriata da quotidiani scandali di ogni genere. Abbiamo dilapidato fondi comunitari e gli altri fondi regionali e statali senza creare sviluppo e occupazione con un impoverimento costante delle famiglie; cumuli di rifiuti ci sommergono ed i depuratori, costati centinaia di milioni di euro, funzionano poco e male. A questo punto è urgente fare tutti un passo indietro, a cominciare da me, e per quanto riguarda il nostro settore, mettendo da parte presunte differenze, rancori e divergenze programmare ad un unico tavolo. Solo insieme possiamo realizzare un vero “Patto per la messa in sicurezza del territorio” e progetti sui fiumi, sui canali, sull’intero territorio e in quelle zone dove vi è maggior pericolo per la sicurezza dei cittadini. Negli ultimi 40 anni abbiamo subito tante di quelle alluvioni (senza dimenticare i tanti morti) che devono far riflettere ognuno di noi».
Per Manno la ricetta ha una pluralità di elementi. La molecola che le raccorda si chiama “unità”. «Basta prime donne – conclude – al bando le primogeniture, più collegialità, più concretezza, meno parole e meno convegni. Ritrovando orgoglio, coraggio ma anche una profonda umiltà c’è da salvare e bonificare la Calabria, in tutti i sensi e l’unica strada è fare insieme le scelte. Ce lo chiedono i cittadini, ce lo impone la drammatica situazione economico-sociale, e la nostra coscienza».