19 Aprile 2019
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CDM IN CALABRIA, CONTE: «LO STATO È CON VOI»
Obiettivo è il rilancio del Sud ma il caso Siri lo insegue
di REDAZIONE
REGGIO CALABRIA – 19 APRILE 2019 – Il Governo con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, scende in Calabria per rilancio della Sud con un messaggio chiaro: lo Stato c’è ed è presente con misure concrete per risolvere alcune importanti questioni.
Tant’è che il Consiglio dei ministri si svolge a Reggio Calabria e approva il decreto sulla Sanità locale vara in via definita, con un passaggio formale, lo Sblocca cantieri, su cui non c’è stato alcun richiamo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dice lo stesso premier che poi annuncia 100/120 milioni per il Porto di Gioia tauro.
Ma il caso del sottosegretario in quota Lega, Armando Siri, per un caso di corruzione, insegue l’esecutivo, mentre fra lega e M5s le posizioni, anche a distanza, si smarcano. I Stelle chiedono un passo indietro, il Carroccio conferma piena fiducia. Il premier media con un’attenta riflessione. Matteo Salvini, con i ministri Bonisoli e Costa, è sull’aereo che di buon mattino lo porta a Lametia Terme per poi proseguire con le tappe previste nella giornata.
E’ lì che i cronisti, a bordo dello stesso velivolo, gli chiedono della vicenda rilanciata dai media: “Ho sentito Siri oggi, non sapeva nulla. E’ assurdo che lo abbia letto dai giornali. Io lo conosco, lo stimo e non ho dubbio alcuno”. Piena fiducia dunque dal ministro dell’Interno, che nota come la questione al centro dell’inchiesta non riguardi in nessun modo proposte contenute nel Def.
A stretto giro di posta, da Roma, fanno sapere che per loro il caso è gravissimo e che il nervosismo manifestato dalla Lega ‘non esiste’. Peraltro, osservano, la norma al centro della vicenda giudiziaria sarebbe stata proposta proprio da Siri e che qualcuno di M5s l’avrebbe bloccata. Serve, insomma, un passo indietro dell’esponente di governo, è, in sintesi, il ragionamento.
Intanto, dopo aver visitato il museo nazionale che espone di Bronzi di Riace, al termine della visita agli ospedali di reggio, l’esecutivo si sposta in prefettura per la riunione di Governo.
Il Cdm slitta dalle 13 alle 15, Salvini lo sa al suo arrivo in Calabria, e secondo quanto si apprende avrebbe espresso disappunto: altri impegni lo aspettano, non ultimo il Def da votare in Senato.
La voce che gira è che lo spostamento di orario sia legato al fatto che l’altro vicepremier arriverà più tardi a causa di motivi istituzionali. Il Consiglio dura un’ora circa e al termine si svolge la conferenza stampa, organizzata come di prassi: vi sono solo Conte e il ministro della sanità, Giulia Grillo, perchè di questo in Cdm si è soprattutto parlato. “Siamo qui in un territorio ahimè, sovente dimenticato per testimoniare la nostra vicinanza”, dice Conte.
La riunione “ha un valore non solo simbolico ma concreto con misure che aiuteranno a trovare soluzioni”, aggiunge il premier, e spiega quello che è stato messo in cantiere per il Sud. Nè si sottrae a chi gli domanda quale sia il suo pensiero sulla vicenda Siri.
Il premier annuncia: “Ad ora non esprimo valutazioni, avverto il dovere e la sensibilità di parlare con il diretto interessato.
Mi confronterò con lui”. Ma prima un ragionamento: “Io stesso ho appreso questa mattina dell’indagine. Ho saputo di questo avviso di garanzia ad un mio sottosegretario, un fatto di corruzione, di cui non voglio sminuire la gravità in sè. Il contratto di governo contiene un codice etico in virtù del quale non posso ricoprire un ruolo coloro che sono sotto processo per fatti gravi”,
dice sottolineando che l’obiettivo di palazzo Chigi è recuperare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni” tenendo ben presente il dettato della Costituzione che impone di svolgere le funzioni pubbliche con disciplina e onore.
Ma qui non si è davanti “ad un processo in senso stretto”, anche se il fatto non è trascurabile se comprovato.