“CERAMICHE A COPERTURA STANNIFERA IN CALABRIA TRA STORIA E ARCHEOLOGIA”, TUFFO NELLA CULTURA A SQUILLACE
La fine ceramica di Squillace
Convegno alla Casa delle Culture a cura di Mario Panarello, è del Centro Studi Esperide, con sede a Briatico (Vibo Valentia), con il supporto della Regione Calabria
di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 4 giugno 2022)
SQUILLACE (CZ) – 5 GIUGNO 2022 – Ceramiche a copertura stannifera in Calabria tra storia e archeologia” è il tema di un convegno di studi in programma il 4 e il 5 giugno 2022 fra Seminara (Reggio Calabria) e Squillace.
L’iniziativa, a cura di Mario Panarello, è del Centro Studi Esperide, con sede a Briatico (Vibo Valentia), con il supporto della Regione Calabria.
La sessione di domenica è prevista alla Casa delle Culture di Squillace.
A sette anni di distanza dalla prima edizione, dedicata alla lunga durata dell’ingobbio sotto vetrina, che si è svolta tra Soriano Calabro e Seminara, questo secondo incontro tra storici e archeologi sul tema delle produzioni ceramiche calabresi post-medievali rappresenta il complemento consequenziale del percorso di studi avviato nel 2015 sulla maiolica di Gerace e sfociato nell’estate 2021 nella mostra “Da Venezia alla Calabria: la maiolica secentesca di Gerace riscoperta”.
Fulcro dell’attenzione è ora la produzione dei maestri “fajenzari” di Squillace che, nel corso del Settecento, giunsero ad assorbire il mercato dei vasi da farmacia e non solo di gran parte della Calabria Ulteriore, spingendosi fino a Cosenza dove sono documentati per una commessa di riggiòle.
Il luogo dove maggiormente si addensano testimonianze di straordinario interesse per ricostruire la storia di queste fabbriche è Santa Severina (Crotone), dove da qualche decennio sono emersi all’attenzione degli studiosi due rari bacili utilizzati come contenitori per l’acqua santa nella chiesa dell’Addolorata e gli embrici della cupola della cattedrale su due dei quali il maestro squillacese Gregorio Sestito, nel 1735, volle lasciare la propria firma.
A Squillace, dopo i saluti istituzionali sarà presentato il nuovo statuto del centro studi per la storia della ceramica nell’Italia meridionale dedicato a Guido Donatone, mentre le relazioni saranno tenute da Monica De Marco, Mario Panarello, Annamaria Cucci, Renato Ruotolo, Francesco Cuteri, Giuseppe Hyeraci, Alfredo Ruga e Vincenzo Cataldo; al termine, visita guidata ai laboratori dei ceramisti squillacesi.
In collaborazione con l’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina ed altri enti (arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, Comune di Seminara, Comune di Squillace, Istituto della biblioteca calabrese di Soriano), dopo il convegno si svolgerà la mostra “Maioliche di Calabria dal ‘600 al ‘700: Gerace e Squillace”, fino al 31 agosto, che proporrà un confronto tra la maiolica secentesca di Gerace e quella settecentesca di Squillace, per la prima volta messa a fuoco e illustrata nelle sue varie articolazioni decorative.