CHE MONDO SAREBBE SENZA LA LETTERATURA? LA PASSIONE DEL’ARTISTA MASSIMO PASQUALONE
Conosciuto e stimato in Italia e in Europa, grazie alle sue innumerevoli iniziative e contributi di indiscusso valore
di Salvatore CONDITO
CATANZARO – 4 FEBBRAIO 2023 – Che posto sarebbe il mondo senza la bellezza eterea dell’arte e della letteratura?
E senza professionisti capaci di difendere la bellezza universale promuovendola nelle diverse forme con passione e serietà.
Il Professore Massimo Pasqualone, laureato in Filosofia e Lettere, conosciuto e stimato in Italia e in Europa, grazie alle sue innumerevoli iniziative e contributi di indiscusso valore, abruzzese, racconta la sua passione artistica che coinvolge, con grande professionalità e generosità, molti artisti, noti ed esordienti, dando voce anche a chi non ne ha ed esaltando la magia dell’arte come motore di ricerca, di evoluzione costante e fondamentale per ogni società.
Professore Pasqualone, Lei racconta l’arte in tutte le sue forme e lo fa trasmettendo una passione coinvolgente. Quando ha compreso di avere questo spirito artistico così profondo?
Ho iniziato nel 1993 collaborando ad un premio di pittura e subito sono stato travolto dalle emozioni degli artisti ed ho cercato di farle mie, trasformandole in parole.
Critico d’arte, critico letterario, cosa La colpisce immediatamente di un’opera, qualsiasi essa sia.
L’opera d’arte mi deve dare emozioni, mi deve lasciare crepacci nell’anima.
Docente Universitario e non solo, di grande esperienza, in che rapporto definirebbe giovani/arte/letteratura oggi? Quale consiglio si sente di dare ai giovani che La leggeranno?
Studiate, leggete, viaggiate, confrontatevi.
Oltre cinquecento pubblicazioni, settecento testi critici pubblicati, molti dei quali su scala internazionale, consulenze scientifiche in enti pubblici e privati, eppure tra le caratteristiche che La distinguono vi è una grande semplicità, esiste quindi il binomio successo/semplicità?
Rem tene, verba sequentur è, da sempre, il mio motto. Diffido dei vari manovali del latinorum e cerco di essere sempre chiaro.
Presidente di molti Premi Letterari, nazionali e internazionali, come si gestisce una responsabilità così grande?
Con serietà e fidandosi dei collaboratori. Ne ho di validissimi.
Lei presiede l’Istituto per lo studio, il recupero e la valorizzazione del Dialetto Abruzzese e delle Lingue Minoritarie, quanto è importante far remare la Cultura in questa direzione?
Il nostro passato è il pilastro del nostro presente ed occorre studiarlo, recuperarlo, valorizzarlo.
Duecento riconoscimenti in qualità di poeta, saggista, critico, in Italia e in Europa, l’emozione di raggiungere gli appassionati d’arte e di letteratura attraverso il Suo lavoro?
È un onore grandissimo avere l’attenzione dei colleghi e degli addetti ai lavori e mi spinge a lavorare sempre meglio.
Dirige e presiede molte realtà culturali elevate e anche di diverso genere, un impegno notevole, è la passione viscerale che consente di affrontare i tanti impegni e i sacrifici di natura anche logistica?
L’impegno è notevole, ma la possibilità di assorbire le emozioni dell’arte ripaga tutte le fatiche.
Lei è attivo sui Social nella divulgazione di eventi e, in generale, nei suoi post è sempre molto schietto anche nel comunicare le sue idee, la schiettezza, la libertà di comunicazione, sono elementi riconoscibili nell’arte?
I social sono strumenti importantissimi e veicolano eventi ed idee, ma vanno usati in modo adeguato. Io provo ad utilizzarli, attirando l’attenzione del pubblico senza scadere nel trash che a volte li caratterizza.
Un sogno particolare al quale sta lavorando, se ritiene di anticiparlo.
Sono tanti i progetti in cantiere: le selezioni della Biennale di Roma 2024; l’antologia degli scrittori che seguo in lingua francese e la presentazione a Parigi; la raccolta delle biobibliografie per regione.
Piano piano faremo tutto.