CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – A sorpresa si abbatte la scure, chiuso l’ufficio del giudice di pace
La certezza con il decreto ministeriale del 10 novembre scorso. Si tratta della spoliazione di un altro servizio. Chiusi anche gli uffici di Borgia e Squillace
di Franco Polito
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 12 NOVEMBRE 2014 – Tanti sforzi per niente. Non è bastata l’idea delle amministrazioni comunali del comprensorio di dare vita a un consorzio intercomunale per gestire autonomamente le spese, anche quelle di formazione del personale, per tentare di mantenere in vita l’ufficio. Come una mannaia è arrivata la decisione. Da Roma, via Catanzaro. Prima nella stanza del presidente del tribunale del capoluogo Domenico Ielasi. Poi in città. E’ definitiva, infatti, la chiusura degli uffici periferici del giudice di pace.
L’ufficialità l’ha data il Ministro della Giustizia Andrea Orlando con la firma apposta al decreto 10 novembre 2014. Il provvedimento, attuativo del decreto ministeriale 7 marzo 2014, definisce la procedura relativa al mantenimento degli uffici del giudice di pace ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo n. 156 del 2012.
Un fulmine a ciel sereno, abbattutosi pure sulle sedi periferiche di Borgia e Squillace, che cancella un altro servizio da un intero territorio. Nemmeno il tempo di digerire la chiusura della sede staccata del tribunale e quella, recentissima, dell’Agenzia delle Entrate che Chiaravalle e le Preserre catanzaresi perdono un’altra istituzione.
Eppure il numero della popolazione comprensoriale servita, 32 mila abitanti, le dimensioni del territorio di giurisdizione e le difficoltà di raggiungere il capoluogo facevano sperare in un’altra sorte. Quella del mantenimento a cui stava lavorando la cordata di sindaci con capofila il Comune chiaravallese.
Di colpo tutto è sfumato. Azzerato dopo che era stata individuata la sede di via Mario Ceravolo a cui destinare l’ufficio ed erano stati scelti i dipendenti comunali da “comandare” in servizio presso l’amministrazione della giustizia, in queste ultime settimane spediti a Catanzaro per formarsi sulla materia.
E che le aspettative fossero differenti è confermato da un altro, piccolo, particolare. Quando il presidente del tribunale di Catanzaro ha ricevuto la notizia si trovava a Chiaravalle con il sindaco Gregorio Tino per definire alcuni aspetti organizzativi del servizio.
Una beffa nella beffa. O meglio, la regina delle beffe.