CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – COMUNE – Bocciato il piano di riequilibrio finanziario
La Corte dei Conti Calabria ha espresso parere sfavorevole sul documento contabile
Fonte: articolo e foto di Dario Macrì (Il Quotidiano della Calabria)
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 2 MAGGIO 2014 – La Corte dei conti ha bocciato il piano di riequilibrio presentato dall’amministrazione comunale per far fronte agli oltre 7 milioni di euro di debito dell’Ente.
E’ stato il sindaco Gregorio Tino, in Consiglio comunale, ad annunciare il verdetto emesso dall’organo di controllo regionale. Un giudizio che Tino ha definito «severo», addirittura «ideologico», facendo riferimento alla tendenza, da parte dell’organo di controllo, a considerare il dissesto panacea di tutti i mali finanziari di un ente pubblico. Del resto, la sezione regionale della Corte dei conti in Calabria ha bocciato tutti i piani di riequilibrio presentati finora dai comuni.
Ora si attendono le motivazioni della deliberazione di diniego. La seduta assembleare si è aperta con queste comunicazioni del Primo cittadino. Egli ha ribadito che il legislatore offre ora all’amministrazione tre strade: quella di una nuova presentazione del piano di riequilibrio rimodulato, quella del ricorso avverso la decisione di Corte dei conti alla Sezioni Riunite di Roma e, naturalmente, quella della dichiarazione di dissesto finanziario.
Il sindaco Tino ha sottolineato che un nuovo piano di riequilibrio sarà presentato solo col sostegno di tutte le forze politiche e, comunque, dell’intera comunità. Poiché è una situazione che non riguarda solo l’amministrazione in carica ma l’intera città. In fondo il comune, grazie all’adesione al decreto n.35/2013, ha liquidato il debito verso gran parte delle imprese creditrici, quindi l’ipotesi del dissesto finanziario non farebbe passare notti insonni alla maggioranza. Almeno questo è emerso dalla seduta consiliare fiume di ieri.
Dalle oltre 6 ore di Consiglio, però, è scaturito un altro dato: le forze politiche di maggioranza e minoranza non paiono essere decise a mettere da parte le conflittualità che le dividono per far superare all’ente questa delicata fase storica, caratterizzata, è stato ricordato, non solo da una pesante massa debitoria, ma anche da uno squilibrio strutturale di bilancio.
Le opposizioni non hanno accettato la versione dell’Esecutivo, in particolar modo riguardo ad un presunto atteggiamento barricadiero della minoranza.
Claudio Foti ha invitato a riflettere sul fatto che potrebbe aver avuto conseguenze negative per il Comune non aver dichiarato dissesto finanziario già nel 2011, reclamando a gran voce la mancanza di accoglimento, da parte degli uffici, di numerose richieste di accesso agli atti formulate insieme al collega Lorenzo Rauti. Foti ha snocciolato quindi quelli che a suo avviso sono veri e propri errori nella formulazione del conto consuntivo 2013, approvato a fine seduta coi soli voti della maggioranza (con una diminuzione del disavanzo pari a 277 mila euro). «Sui numeri non si discute» ha dichiarato il rappresentante di Annozero, chiosando anche che la questione del dissesto è prima di tutto una faccenda tecnica e poi una scelta politica. Il consigliere
Maida ha parlato di fallimento della gestione amministrativa Tino culminata con la bocciatura del piano di riequilibrio, soffermandosi poi sulla questione dei vecchi residui passivi del servizio idrico, dichiarati di dubbia esigibilità dall’Esecutivo.
Vincenzo Fabiano, infine, ha chiesto nuovamente le dimissioni del sindaco.
Ostico, spigoloso, a tratti snervante e prolisso, il dibattito sul destino finanziario dell’ente ripartirà allorquando saranno notificate al Comune le motivazioni della bocciatura del piano di riequilibrio.