2 Novembre 2014
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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – Dipendenti comunali senza stipendio, i gruppi di minoranza attaccano la “gestione Tino”
Chiaravalle, scorcio
Secondo le opposizioni si tratta di un «segnale grave» e di «un tassello determinate che consente di dedurre che il comune è in default»
Fonte: articolo di Dario Macrì (Il Quotidiano del Sud, in precedenza Il Quotidiano della Calabria)
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 2 NOVEMBRE 2014 – Conferenza stampa nei giorni scorsi da parte dei gruppi di minoranza convocata per denunciare la mancata retribuzione degli stipendi dei dipendenti comunali per il secondo mese consecutivo.
Un «segnale grave» e «un tassello determinate che consente di dedurre che il comune è in default» hanno dichiarato in coro Claudio Foti, Giuseppe Maida, Lorenzo Rauti e Vincenzo Fabiano. I quattro hanno quindi espresso solidarietà e vicinanza ai dipendenti per la situazione rilevata.
E’ Foti a spiegare perché si è palesata tale fattispecie: «Non è un problema di erronea interpretazione della normativa da parte della ragioneria dello Stato, come sostiene il sindaco Tino, ma è diretta conseguenza della bocciatura del primo piano di riequilibrio che comporta la restituzione dei finanziamenti del fondo di rotazione, che nel frattempo il comune ha già utilizzato». Di fatto, ora il Ministero starebbe recuperando quei fondi erogati lo scorso anno.
Secondo Maida questa defaillance è pure dovuta ad una gestione definita «leggera» del comune: «Questa amministrazione ha speso in modo improprio e clientelare fondi che ora potevano essere spesi per pagare gli stipendi dei dipendenti». Il riferimento è ai lavori che hanno riguardato i marciapiedi del corso, il rifacimento di piazza Calvario e delle vasche di Piazza Marconi, la rotatoria di località Foresta. Fabiano avrebbe voluto che il sindaco si rapportasse con l’intera comunità per risolvere il problema, evidenziando come da quando ha lasciato la giunta «c’è stato uno sfacelo nella gestione dei dipendenti comunali».
Le opposizioni sostengono come questo problema rappresenti un sintomo inequivocabile delle difficoltà dell’amministrazione, definita «fallimentare» ed invitata a «gettare la spugna», anche perché starebbe continuando ad accumulare debiti nei confronti di aziende che prestano servizio in città come quelle del trasporto urbano e dello smaltimento dei rifiuti.
I consiglieri presenti hanno inteso anche denunciare la pubblicazione sull’albo pretorio della delibera consiliare di approvazione della Tari corredata dai pareri di responsabile di settore e revisore dei conti, che invece non sarebbero stati presentati, sebbene richiesti dallo stesso Maida, nella seduta di riferimento del 29 settembre scorso.
Nel suo articolato intervento, Rauti ha posto l’attenzione sulla chiusura del locale ufficio dell’Agenzia delle Entrate, sui disservizi dell’ufficio del locale giudice di pace e sulla rimodulazione del mutuo per il polo scolastico ora destinato ad altre sedi e non più a Chiaravalle. «Si avverte una cappa di fatalismo su tutto quanto avviene» ha esclamato l’esponente dell’Udc. Il confronto con la stampa è scivolato poi sul progetto Casa della Salute, definito «un’ulteriore presa in giro» poiché non ci sarebbero più i tempi per l’impiego della totalità (entro il 31 dicembre 2015) dei fondi comunitari stanziati, visto che devono ancora essere appaltati i lavori preliminari.
Inoltre i consiglieri hanno contestato il fatto di non essere stati neppure invitati, nella loro veste di componenti del civico consesso, alle riunioni su tale progetto tenutasi, anche nelle scorse mattinate, con sindaci del comprensorio e dirigenti sanitari.