1 Ottobre 2016
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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – DONATO: «ABBIAMO RISVEGLIATO L’ORGOGLIO DI ESSERE CHIARAVALLESI»
Conferenza stampa – incontro pubblico della maggioranza per fare il punto sui primi cento di amministrazione. Repliche al vetriolo alle accuse della minoranza. La situazione ereditata. Le cose fatte e i progetti futuri
di Franco POLITO
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 1 OTTOBRE 2016 – Maggioranza “Ripensiamo Chiaravalle” al gran completo ieri pomeriggio nella sala conferenza di Palazzo Staglianò per l’appuntamento con la “comunicazione istituzionale”.
L’incontro pubblico – conferenza stampa, coinciso con i primi cento giorni di amministrazione, appartiene al percorso voluto dal sindaco Domenico Donato e dall’intera compagine per “aprire alla gente” sulle scelte di governo.
Nell’ampio monologo sfoderato dal primo cittadino c’è di tutto. Donato fa suonare una specie di vinile. Solo che a differenza dei mitici dischi in voga fino agli anni ’80, il suo non fa differenza tra brani del lato A e del lato B. Lo spartito è una replica agli attacchi di immobilismo, inerzia e incapacità, mossi in questi giorni dalla minoranza e sfociati nella richiesta di un consiglio comunale sulla mancata nomina dei dirigenti di settore. «L’ultimo decreto risale al 31 dicembre 2012 – attacca – poi più nulla. E vengono a tacciare me, insediato da tre mesi, di immobilismo?».
Le “risposte” alle “stoccate” di Pino Maida e Emanuela Neri (Pd) e all’ex sindaco Gregorio Tino, ultimo in ordine di tempo prima di essere sfiduciato, sono evidenti. Soprattutto nei confronti di Tino. Non ci sta la maggioranza a sentirsi “accusata” di «cose che non ci appartengono» insiste Donato. Che si lascia andare a un excursus di “quanto ereditato” dal passato, delle cose fatte e dei progetti futuri.
“Le cose meno gravi – Lato A”
«Quando ci siamo insediati – afferma – abbiamo trovato delle criticità che hanno condizionato l’azione dell’amministrazione. In organico non c’è del personale specializzato, come ad esempio un autista del pulmino. Il dissesto ha imposto dei vincoli impedendo l’aumento di spesa per il personale. Per questo abbiamo chiesto la collaborazione al personale. Ma questi sono solo i problemi minori».
“Le cose gravi – Lato B”
«Le cose peggiori trovate all’atto dell’insediamento sono state altre – fa sapere –: il depuratore e l’isola ecologica non a norma, il Piano di Protezione Civile, con tre sole pagine, fermo al 2008, la sede del Com senza luce e telefono e la caserma dei vigili del fuoco con evidenti problemi di manutenzione, superati in house solo dall’autotassazione dei vigili e dai loro interventi fino allo smantellamento dell’ufficio tributi che non ha permesso di emettere ruoli e di incassare i tributi».
Già, i soldi. Donato parla di “gropponi” sulle spalle sottolineando che «per forza di cose, abbiamo dovuto sottrarre alla destinazione vincolata del denaro di cui i cittadini avevano diritto, per fare fronte alle impellenze determinate da scelte politiche del passato contestabilissime che, in alcuni casi, hanno portato ad atti che meriterebbero l’intervento della Procura della Repubblica».
Donato passa all’elenco. Ci sono 160 mila di differenziata del periodo dicembre 2015 – giugno 2016; 32 mila euro di buoni libri 2013 – 2014; 30 mila 700 per il trasporto alunni 2014 che l’anno successivo i commissari liquidatori avevano cancellato del Bilancio.
“Nuovo percorso”
«Così è facile programmare i servizi se non poi non vengono pagati –incalza Donato -. E’ facile amministrare e progettare. Nonostante tutto, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato».
Il “nuovo inizio” si chiama Piano Strutturale Comunale, «di cui dal 2010 nessuno aveva contestato nulla e, ora, possibile grazie al lavoro sinergico dell’assessore Foti con tecnici e professionisti locali».
Si chiama sicurezza del territorio, degli edifici pubblici e delle scuole con un progetto di verifica della staticità e dei rischi reali varato con l’Unical di Cosenza, controllo dell’acqua, «dal 2012 non esiste un manuale delle ispezioni da effettuarsi ogni tre mesi» fa sapere, appello alle ditte di abbassare al minimo le tariffe visto il “vuoto” delle casse comunali, recupero strade, rilancio di contrada “Pellegrino”, superamento del 65% di differenziata, prevenzione diabetologica, oculistica e otorinolaringoiatrica sui minori, adesione alla Filiera delle Ferriere di Mongiana, cultura e intrattenimento estivo, navetta di collegamento con le zone rurali e formazione del personale «per cui dal 2008 non c’è il Nucleo di Valutazione».
«Con i dipendenti – assicura Donato – che stiamo inviando ai corsi di aggiornamento, abbiamo instaurato un rapporto di collaborazione e di scambio continuo che assicuri una gestione dell’ente efficace ed efficiente. Un ente e un Comune che devono tornare a essere, come stiamo riscontrando, la casa di tutti i cittadini, dove tutti vogliono andare e chiedere senza barriere e senza divieti».
Quindi la lotta agli sprechi. «Assieme al dissesto, è uno dei temi caldi. In questi giorni stiamo mettendo mano al contenzioso dato che non ne conoscevamo l’ammontare. Non escludo il rischio di un secondo dissesto».
E poi la “Casa della Salute”, su cui si sta lavorando per addivenire al nuovo progetto. «Un progetto di tutti – lo definisce il sindaco – non di una sola parte politica. Una vittoria di tutta Chiaravalle e una conquista per l’intero territorio di cui è sempre stata vera risorsa».
“Morale della favola: essere sindaco”
Donato chiude con la consapevolezza di essere a capo di una compagine che ha risvegliato gli animi e l’orgoglio di essere chiaravallesi. Una squadra che opera all’unisono e in cui tutti sono coinvolti in egual misura.
Li guida lui, sindaco da tre mesi. «Sono orgoglioso di esserlo – chiosa – Se essere sindaco significa lavorare e accreditare Chiaravalle, io sono sindaco. Se sindaco significa dialogare e non “bussare con i piedi” alle porte di cittadini e dipendenti, io sono sindaco. Se sindaco significa non urlare, io sono sindaco».