1 Luglio 2015
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CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – Un lucchetto “stoppa” il torneo interclasse
Off limit: da qualche giorno per gli studenti dell'Agraria il campetto è diventato una chiimera
Cancello chiuso con tanto di serratura ha vietato l’accesso al campo in erba sintetica di calcio a cinque adiacente all’Istituto Agrario. Coppe e medaglie rimesse nel cassetto
Articolo e foto di Gianni ROMANO (Il Quotidiano del Sud)
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 1 LUGLIO 2015 – Se a Roma e a Parigi il lucchetto è un simbolo d’amore, lo stesso non si può dire per Chiaravalle centrale ,un campo di calcetto in erba sintetica adiacente il nuovo istituto agrario è inutilizzabile a causa del posizionamento di un lucchetto.
Tutto inizia quando Giuseppe Mirabelli docente di scienze motorie proprio all’istituto agrario inizia le sue lezioni in più classi e con 63 alunni entusiasti di potere usufruire di un campo in erba sintetica nelle ore di ginnastica, ma l’imprevisto era dietro l’angolo.
Il Comune fa sapere al dirigente scolastico Rossana Perri che il nuovo campetto non può essere più utilizzato in quanto a loro dire la recinzione non sarebbe a norma, ma il docente Mirabelli convinto dell’agibilità della struttura assicura il dirigente e continuava la sua attività ludico-sportiva assumendosi tutte le responsabilità di ordine civile e penale in caso di probabili incidenti durante le attività motorie.
Si continua così con il docente Mirabelli, il quale autentico appassionato di sport come forma aggregante e che per finalizzare parte delle lezioni tecnico-didattiche di calcio a cinque, organizza un torneo interclasse tra il tripudio come è logico degli studenti. Per evitare problematiche con il Comune Mirabelli si attiva chiedendo chiarimenti all’ufficio tecnico dai quali si appura che la struttura in oggetto è stata data in gestione in modo gratuito alla vicina parrocchia, alla quale Mirabelli senza perdere altro tempo si attiva per chiedere la concessione del campetto.
Campetto che al calare del sole viene utilizzato da tempo memorabile da chiunque. Continua intanto il torneo interclasse, si avvicendano le squadre in campo, un tifo da stadio e molte presenze per un torneo che va al di la dei confini dell’istituto, sino alle tanto attese semifinali e il docente Giuseppe Mirabelli provvede personalmente all’acquisto di coppe,targhe e medaglie, in vista delle premiazioni finali in occasione dell’inaugurazione imminente del nuovo plesso scolastico.
Ma una mattina una triste sorpresa attendeva il docente e gli alunni dell’istituto agrario, il cancello del campo da calcio in erba sintetica era chiuso con un vistoso lucchetto, cosa questa che inibiva il suo utilizzo. Si passava dai momenti di gioia, alle facce scure dei ragazzi, incredulità e sgomento per questa chiusura in prossimità delle gare finali, questo cattivo esempio se mai ce ne fosse bisogno, dell’inquietante degrado morale e culturale di alcune comunità, perché privare gli studenti di un momento formativo fisico e psichico come solo le attività motorie possano portare?
Perché si è deciso si chiedono in molti di chiudere questo campo dalla mattina alla sera, privando gli alunni di un loro fondamentale diritto come quello di fare sport in orario scolastico? Il torneo veniva desolatamente interrotto, riposti nei cassetti, coppe, medaglie e targhe. Si scrive un’altra pagina di incultura, bastava davvero poco per mettere a norma il campo in erba sintetica, l’unico nel suo genere nei pressi di un istituto scolastico, ma si è perso un’altra buona occasione.