CHIARAVALLE (CZ) – Casa della Salute, cominciata la riconversione del San Biagio
Al via un percorso di formazione con un centinaio di operatori socio sanitari del territorio
di Dario MACRI’ (Il Quotidiano del Sud)
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 18 FEBBRAIO 2015 – Il più importante progetto per la sanità del territorio che va dal basso ionio alle preserre è quello relativo alla Casa della salute di Chiaravalle, unica struttura di questo tipo prevista per l’intera provincia di Catanzaro.
La cittadinanza è ancora scettica sulla sua effettiva realizzazione, disillusa da un’inaccettabile insufficienza dei servizi sanitari conditi da drammatiche carenze strutturali. L’attesa più grande è quella per l’apertura dei primi cantieri presso il San Biagio, sperando di centrare l’obiettivo dello sfruttamento completo dei fondi europei in scadenza al 31 dicembre 2015. E’ forse questo il risultato determinante affinché le istituzioni pubbliche qui inizino a riconquistare la fiducia dei cittadini.
Tuttavia la riconversione del San Biagio è già iniziata. In primo luogo con l’insediamento dei medici di base, che hanno in qualche modo «ravvivato» la struttura collaborando sin da subito con gli specialisti e, con qualche difficoltà in più, con il personale già operante presso l’ex nosocomio di Via Ceravolo. E poi con il corso di formazione-azione che coinvolge tutti gli operatori socio-sanitari del territorio: circa un centinaio di professionisti fra medici di base, pediatri, dipendenti operanti nell’ex presidio ospedaliero, operatori sociali e referenti di associazioni di volontariato, di gruppi di mutuo aiuto e delle organizzazioni della società civile.
La progettazione, gestione didattica del corso e la realizzazione del progetto costitutivo della Casa della salute di Chiaravalle (anch’essa parte integrante del piano formativo) è affidata a Guido Giarelli (direttore dell’Osservatorio Regionale sulla Salute del Cittadino dell’università “Magna Graecia” di Catanzaro) e a Maurizio Rocca (Direzione sanitaria Asp di Catanzaro). La formazione durerà un anno e pare abbia un costo di 60 mila euro per la sanità regionale.
Il progetto è ambizioso e sembra coinvolgere positivamente gli operatori del settore che lo stanno frequentando dal mese scorso. Secondo il manifesto per un’autentica Casa della Salute, questa deve divenire il punto di riferimento fondamentale per la salute dei cittadini, dovendo garantire le prestazioni di continuità assistenziale, l’integrazione con l’ospedale, lo sviluppo di programmi di prevenzione, la presa in carico di pazienti con problemi di salute mentale, ed i programmi d’informazione ai cittadini e di formazione permanente agli operatori del settore sanitario.