CHIARAVALLE (CZ) – Foti denuncia: “La scuola dell’infanzia è senza riscaldamenti”
Secondo il consigliere comunale di minoranza <<da mesi, probabilmente per mancanza di soldi, non si riesce a caricare il bombolone del gas necessario a garantire i riscaldamenti nelle aule>>
di Dario MACRI’ (Il Quotidiano del Sud)
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 18 FEBBRAIO 2015 – La scuola per l’infanzia di località Foresta è senza riscaldamenti. Questa la denuncia del consigliere comunale Claudio Foti, che non le manda a dire all’amministrazione guidata dal sindaco Tino, ritenuta responsabile del disservizio.
Il rappresentante di Annozero ha affermato che «da mesi, probabilmente per mancanza di soldi, non si riesce a caricare il bombolone del gas necessario agarantire i riscaldamenti nelle aule. Sono mesi che di tanto in tanto viene acquistata una bombola di piccole dimensioni per sopperire alla mancanza di rifornimento e tamponare l’emergenza, nonostante le lagnanze dei poveri genitori. Ma, evidentemente, il problema non viene assolutamente risolto. Si tratta di soluzioni di breve durata che, peraltro, lasciano intravedere quale sia il livello di superficialità e incompetenza di questa maggioranza nell’affrontare i problemi di Chiaravalle».
Tale denuncia è l’occasione per un altro affondo: «Il sindaco Tino – ha esclamato Foti – farebbe meglio a lasciare le stanze del palazzo municipale, dove si è asserragliato in difesa della propria poltrona e del relativo stipendio, in compagnia dei pochi, fedeli, compagni rimasti al suo fianco. Se avesse il coraggio di scendere da via Castello nelle strade del suo paese, si renderebbe conto dei danni che sta creando ai propri concittadini».
Annozero è fortemente critica sull’annunciato rimpasto di giunta ad opera del sindaco Tino che giocherebbe al «piccolo chimico, miscelando senza esiti i propri assessori» e si chiede chi sarà «l’anima sacrificale di Chiaravalle futura per fare spazio al neo-assessore De Leo».
Conclude la nota politica a firma di Claudio Foti: «Oggi a festeggiare è solo il sindaco Tino e i suoi quattro amici. Il resto del paese è disastrato, è distrutto, è a pezzi. Tasse, bollette pazze, gestione dei tributi fallimentare, sperpero, l’onta del dissesto, aggravata dall’insipienza di una giunta che si è distinta solo per le proprie beghe interne. Questo è l’andazzo di questi quattro anni e tutti i chiaravallesi ne pagano duramente le spese».