CHIARAVALLE (CZ) – Tra maggioranza e opposizione le distanze restano immutate
Nel consiglio comunale richiesto dal fronte della minoranza le due fazioni rimangono ancorate alle loro idee di fondo. Prove di dialogo sul Piano strutturale comunale. Ncd conferma appoggio a sindaco e Giunta
di Fra. PO.
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 10 APRILE 2015 – Quattro ore di consiglio comunale senza l’attesa, da alcuni, convergenza. Maggioranza e opposizione rimangono sulle loro posizioni di fondo anche se il fronte minoritario ha chiesto un maggiore coinvolgimento dei capigruppo sul divenire del Piano strutturale comunale.
Dal consesso, richiesto espressamente dalle opposizioni per avere lumi su alcune questioni considerate di vitale importanza per le sorti della città chiaravallese dopo la dichiarazione di dissesto finanziario, è emerso un’altra verità. Il capogruppo di maggioranza dell’Ncd Santo Sestito rimarrà fedele fino in fondo all’Esecutivo guidato dal sindaco Gregorio Tino. Il sostegno riguarderà i programmi e tutto quanto sarà messo in cantiere in vista dello sviluppo socio – economico.
Ecco perché il fronte minoritario ha spinto molto sul Piano Strutturale Comunale. Dal loro posto Pino Maida (Pd), Lorenzo Rauti (Udc), Claudio Foti (AnnoZero), Vincenzo Fabiano (Socialisti) e Fernando Damiano Nisticò (Indipendente) hanno animato il dibattito per conoscere scelte e prospettive. Stesso copione sulla gestione dei rifiuti solidi urbani con l’avvio del porta a porta per i quali hanno hanno sottolineato il rispetto del codice degli appalti.
Dal gruppo che sta al governo la riflessione è venuta sulla volontà della Giunta di riqualificare la rete idrica e l’impianto di pubblica illuminazione con un occhio al portafoglio. L’unica “vicinanza” tra maggioranza e opposizione, confluita nell’unanimità di voto, si è registrata sulla volontà di insistere sul mantenimento e la conseguente gestione autonoma degli uffici del giudice di pace sfruttando la possibilità offerta dal decreto “Milleproroghe”. Il provvedimento ha prorogato al prossimo 30 giugno il termine entro il quale gli enti locali possono proporre al Ministero della Giustizia la richiesta di mantenimento del presidio.
I passaggi per addivenirvi li ha illustrato il presidente dell’associazione delle Scienze Giuridiche Francesco Squillace. Il nodo è dato dalla individuazione delle amministrazioni disposte ad addossarsi oneri ed impegni per una gestione condivisa, ma autonoma, del servizio.