“CINE EDUCAZIONE”, A SQUILLACE LA SECONDA TAPPA DEL PROGETTO
Iniziativa ha visto la partecipazione dei minori stranieri ospiti dei Sai, in particolare la struttura Catanzaro minori cittadina, il centro accoglienza Casa San Martino di Settingiano e il centro accoglienza Sai di Vallefiorita
di Salvatore TAVERNITI – Gazzetta del Sud 27 aprile 2024
– SQUILLACE (CZ) – 8 MAGGIO 2024 – Si è svolta a Squillace, nella Casa delle culture, la seconda tappa del progetto “Cine Educazione”, promosso dall’associazione Nastro di Möbius di Squillace, con il sostegno del Dipartimento delle politiche giovanili della Regione Calabria.
Si tratta di un percorso pedagogico attraverso il linguaggio del cinema che è stato avviato a fine marzo al liceo classico e artistico “Francesco Fiorentino” di Lamezia Terme con la partecipazione degli allievi di quell’istituto ed è stato sviluppato dal neuropsichiatra infantile e dell’adolescenza Nicola Buonomo.
La tappa di Squillace ha visto la partecipazione dei minori stranieri ospiti dei Sai (sistema accoglienza e integrazione) della provincia di Catanzaro gestiti dalla Fondazione Città Solidale Onlus, in particolare la struttura Catanzaro minori di Squillace, il centro accoglienza Casa San Martino di Settingiano e il centro accoglienza Sai di Vallefiorita.
Il progetto ha visto la partecipazione del regista e documentarista Rai Eugenio Lijoi e del regista e sceneggiatore Saverio Tavano, i quali, dopo la proiezione di alcuni cortometraggi a tema, hanno proposto un percorso laboratoriale con i partecipanti.
Sono stati proiettati, in particolare, i docufilm “Sharwa”, “Your face” e “Ararat”. Quest’ultimo è stato realizzato da Lijoi ed è un corto sui temi dell’accoglienza e della restanza, cioè la posizione di chi decide di restare nella propria terra non per rassegnazione, ma con un atteggiamento propositivo.
Il docufilm tratta della vicenda della nave battente bandiera turca che la sera del 26 dicembre del 1997 sbarcò a Badolato con 825 persone curde che trovarono subito accoglienza da parte della cittadinanza e delle istituzioni locali.
I ragazzi sono stati molto attenti e interessati alla proiezione dei cortometraggi: superata la prima fase di imbarazzo, si sono loro stessi cimentati nella recitazione, calandosi nei panni degli attori partecipando attivamente ai laboratori di cinema realizzati da Tavano e Lijoi.
Un momento particolarmente emozionante con l’incontro tra lingue e culture diverse da cui viene fuori la vocazione dell’accoglienza della Calabria.