23 Ottobre 2019
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CONCORSO PER DISABILI ALL’ASP DI COSENZA, SAPIA (M5S) CHIEDERÀ “SUBITO CONTO ALLA REGGENTE”
“Intanto è assurdo che il condannato Filippo presieda la commissione”
di REDAZIONE «
COSENZA – 23 OTTOBRE 2019 – « Occorre massima chiarezza sul nuovo avviso pubblico con cui l’Asp di Cosenza vuole assumere 49 persone appartenenti alle categorie protette, giusto a ridosso delle Regionali della Calabria».
Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Francesco Sapia, della commissione Sanità, che incalza: «Tanto per cominciare, il presidente della commissione concorsuale è Pietro Filippo, condannato in via definitiva per truffa e rimasto al suo posto soltanto perché i vertici della stessa Asp all’epoca dormirono beatamente e non avviarono la procedura di licenziamento.
Allo stesso soggetto, che Filippo Roma di Le Iene definì, sulla base della sentenza di condanna, “furbetto del cartellino”, sotto la direzione aziendale di Raffaele Mauro fu perfino assegnato un primariato per la tutela dei disabili. Nel merito soltanto il Movimento 5 Stelle espresse netto sdegno nella passata legislatura, ma poi non successe nulla e tutto restò tale e quale».
«Ora – prosegue il parlamentare – capisco che viviamo in un mondo, soprattutto in Calabria, in cui la logica e il buon senso sono sovvertiti, al punto che si scrivono libri attribuendo al governatore Mario Oliverio spirito riformista e la patente di presidente scomodo, nonostante le vicende, ancora aperte, della propria compagna e del suo capo di gabinetto, Gaetano Pignanelli».
«Tuttavia, in tale contesto generale alterato non può passare inosservata questa storia del concorso per diversamente abili, con la presidenza della relativa commissione affidata a Pietro Filippo, che in qualunque posto normale sarebbe tornato a casa in virtù di una sentenza inappellabile di condanna per reato grave in ambito pubblico».
«Per queste ragioni – conclude Sapia – andrò subito a chiedere conto alla reggente dell’Asp di Cosenza, Erminia Pellegrini, intanto perché a tutto deve esserci un limite, al di là di norme, cavilli, procedure e ricorrenti riverenze, dietro cui spesso si nasconde la pubblica amministrazione locale».