29 Ottobre 2019
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CONFESERCENTI CATANZARO SU STRISCIA: «DIFFICILE SVEGLIARE CHI FINGE DI DORMIRE»
Chirillo: “Il vero scandalo è la classe politica lontana dai problemi e assente in città”
di REDAZIONE
CATANZARO – 29 OTTOBRE 2019 – “Non c’è niente di più difficile: svegliare qualcuno che finge di dormire”.
Citando una nota frase dell’attivista sudafricano Desmond Tutu, il presidente di Confesercenti Catanzaro, Francesco Chirillo, commenta lo scalpore suscitato dal servizio televisivo di “Striscia la Notizia” sulle condizioni di degrado di Viale Isonzo.
“La nostra città oggi prova vergogna per quelle immagini? Eppure si tratta di situazioni ben note a tutti e non certo da ieri sera – sottolinea Chirillo. – La vera stranezza, il vero scandalo è la mancanza di interventi e soluzioni da parte della nostra classe politica.
Quel servizio ha svelato non uno ma decenni di abbandono, nel silenzio colpevole di chi, una volta eletto, ha preferito girarsi dall’altra parte e nascondere la polvere sotto il tappeto”.
“Qualcuno, per anni, ha fatto finta di dormire – è l’affondo di Francesco Chirillo. – E adesso fa finta di svegliarsi. Ma è tempo che le responsabilità emergano e che qualcuno se ne faccia carico in prima persona”.
“Il dramma vero – prosegue – è che qui gli imprenditori lottano strenuamente e con coraggio contro la crisi, i cittadini perbene si impegnano per migliorare anche da un punto di vista turistico e culturale la città, le forze dell’ordine difendono e proteggono con sforzi enormi (senza mezzi adeguati e senza supporto legislativo) la collettività, mentre dall’altro lato registriamo la distanza siderale della politica su tutti questi temi”.
“Una evidenza-assenza dalle conseguenze devastanti” secondo il presidente di Confesercenti Catanzaro che, concludendo la sua nota, invita tutte le parti in causa, “incluse forze sociali, politiche, culturali, associazioni e imprese a un salutare bagno di autocritica e a un rinnovato gioco di squadra che fissi priorità, obiettivi e strategie concrete”.
“Non più per noi, vista la grave condizione ereditata, ma almeno per i nostri figli” è la considerazione finale di Chirillo.