3 Dicembre 2020
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CONSIGLIO COMUNALE DI CATANZARO, GRANATO “INTERROGA” LAMORGESE
Bianca Laura Granato
Interrogazione della senatrice 5 Stelle: “Si valuti lo scioglimento”
di REDAZIONE
CATANZARO – 3 DICEMBRE 2020. “Dal giorno dell’arresto del presidente del consiglio regionale, Domenico Tallini, ad oggi continuano ad essere messi al setaccio i 21 faldoni relativi all’inchiesta della Procura di Catanzaro denominata ‘Farma Business’.
Ne viene fuori un carteggio inquietante di cui la stampa continua a dare ampio risalto, che svela collusioni tra ‘ndrangheta, imprenditoria e politica, e un protagonismo di consiglieri comunali in carica che nel corso degli anni, grazie al sodalizio con Tallini, hanno costruito campagne elettorali e vittorie al Comune attualmente retto dal sindaco Sergio Abramo e dal centrodestra recentemente ricompattato.
La magistratura svolge il proprio compito, ma c’è una sfera che va oltre l’attesa dell’accertamento giudiziario che è quello legato all’opportunità etica e morale su cui l’Amministrazione comunale dovrebbe interrogarsi nella scelta di rimanere tra gli scranni di Palazzo de Nobili a governare una città che merita molto di più. Prima di tutto i catanzaresi meritano rispetto”.
E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato del Movimento 5 Stelle. “Ecco perché ho depositato una interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Lamorgese, in cui chiede “se non reputi opportuno, nell’ambito delle proprie competenze, sollecitare le autorità amministrative competenti a verificare l’emersione degli elementi di cui all’articolo 143, comma 1, del Tuel, relativi ai collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, nel comune di Catanzaro”.
Nell’interrogazione in oggetto si fa presente che lo scioglimento dei consigli comunali disciplinato dall’articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000 (Tuel), viene disposto laddove emergano elementi “concreti, univoci e rilevanti” su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori locali ovvero su forme di condizionamento dei medesimi che comportino un’alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi, causando la compromissione di principi costituzionali di buon andamento e imparzialità, nonché il regolare funzionamento dei servizi amministrativi o che risultino tali da incidere negativamente, in modo rilevante, sullo stato della sicurezza pubblica”.
“L’istituto dello scioglimento comunale ex articolo 143 Tuel, come ricordato dalla più recente giurisprudenza, si configura quale strumento di natura preventiva piuttosto che repressiva: l’esigenza principale, difatti, è quella di ripristinare, nell’ambito del ritorno al (violato) principio di legalità, un corretto funzionamento dei servizi amministrativi comunali – si legge nell’interrogazione -. Recentemente, come noto, per l’ex presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini (coordinatore provinciale di Catanzaro per Forza Italia), è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari, a seguito dell’inchiesta “Farma Business”, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso (in particolare, per le elezioni regionali del 2014).
Come emerso dagli atti dell’inchiesta, in ogni caso, al centro dell’attenzione della magistratura catanzarese vi sarebbero anche presunti collegamenti con le procedure elettorali amministrative nel comune capoluogo per il “rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del sindaco di Catanzaro, 11 – 25 giugno 2017”, nonché “le elezioni regionali del 26 gennaio 2020 e le elezioni politiche nazionali del 4 marzo 2018”; in tal caso, all’esito dei necessari accertamenti, potrebbe trovare applicazione, per il comune di Catanzaro, anche la misura di cui all’articolo 143 del Tuel, oltre ai rilievi di natura penale (personali). Resta fermo, difatti, che l’istituto dello scioglimento ex art. 143 Tuel prescinda dall’eventuale necessaria correlazione con profili di natura penalistica, avendo natura autonoma”.
Valutato che “gli elementi alla base dello scioglimento di un comune prescindono anche dall’eventuale piena “consapevolezza”degli amministratori, che possono essere interessati in via diretta o indiretta, laddove emergessero comunque elementi rilevanti in base ai quali la funzionalità amministrativa dell’ente risultasse in concreto pregiudicata da infiltrazioni di stampo criminale; è da rilevare infine, nel contesto calabrese, come vi siano anche altre inchieste in corso della magistratura che, in ogni caso, riguardano la maggioranza degli esponenti eletti nel comune di Catanzaro (con particolare riferimento all’inchiesta cosiddetta “Gettonopoli”, per la quale risultano indagate 29 persone).
E valutato che “Domenico Tallini, come apparso all’interno di numerosissimi articoli di stampa, viene ritenuto il main sponsor elettorale di tutte le giunte guidate dal sindaco Sergio Abramo negli ultimi 20 anni a Catanzaro”, la senatrice Granato chiede di sapere: “se il Ministro in indirizzo non reputi opportuno, nell’ambito delle proprie competenze, sollecitare le autorità amministrative competenti a verificare l’emersione degli elementi di cui all’articolo 143, comma 1, del Tuel, relativi ai collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare, nel Comune di Catanzaro”.