COSENZA – Coldiretti, domani storica maximungituura in piazza dei Bruzi
I dati della produzione calabrese e il fiume di latte che non si sa da dove arriva
di REDAZIONE
COSENZA – 5 FEBBRAIO 2014 – “Lo stiamo facendo con grande impegno e convinzione e lo testimoniano le continue adesioni che continuano a giungere poiché la nostra zootecnia da latte, attraversa un momento di sofferenza. Se questa situazione di pesantezza del mercato dovesse continuare, si rischia di compromettere l’economia di molte imprese, generando problemi occupazionali non indifferenti che da noi si accentuano particolarmente nelle aree difficili e interne già a rischio spopolamento”.
Questo quanto afferma Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria. La situazione di pesantezza del mercato è determinata da importazioni di latte dall’estero. In Calabria, ci sono 341 allevamenti da latte titolari di quote, il 17% in meno rispetto al 2007; la produzione annua è di 614.330 quintali di latte, ma ne sono importati ben 380.000 quintali annui, il 62% della produzione regionale; in Calabria ancora arrivano 36.923 quintali di cagliate (pari a 369.233 q. di latte) e il segreto di stato sulle importazioni non consente di sapere dove questo fiume di latte va a finire. In sostanza se si sommano i dati del latte importato e quello delle cagliate per produrre formaggi si arriva alla ragguardevole somma di 749.233 quintale di latte più della produzione regionale.
“Oggi, per ogni litro di latte, solo il 17% va nelle tasche dell’allevatore. Nella nostra Regione – ribadisce Molinaro – oggi con l’indotto si arriva a 1000 persone occupate se diventasse obbligatoria l’origine su tutte le produzioni,, possiamo quasi triplicare l’occupazione diretta e indiretta con l’impegno dei giovani che sono pronti ad investire”.
“In sostanza – accentua Molinaro – i cittadini calabresi non sanno che mangiano prodotti con latte non italiano. Di qui, l’intenzione di sostenere la necessità di distinguere con l’indicazione dell’origine in etichetta prodotti che ancora oggi ne sono privi, come latte Uht (a lunga conservazione), formaggi e derivati. In piazza, verranno messi in mostra gli “orrori” della contraffazione che senza indicazioni di origine, tarpano le ali alla nostra zootecnia e alla crescita”.
“L’obiettivo – conclude Molinaro – è anche quello di far conoscere da vicino il difficile lavoro degli allevatori e gli effetti positivi per l’intera collettività ma anche i pericoli dell’abbandono come dimostrerà il Dossier “L’attacco alle stalle italiane” che sarà presentato nell’occasione”.
Intanto vanno ad ingrossare le fila delle adesioni e partecipazioni Ernesto Magorno deputato e segretario regionale del Pd, Rosella Pellegrini Serra presidente Airc Calabria, Prof. Domenico Britti Centro Servizi Veterinari e per la Salute Umana Umg, il famoso orafo Gerardo Sacco. Ed ancora: il presidente del Consiglio Regionale Antonio Scalzo e i consiglieri regionali: Giuseppe Graziano, Mimmo Bevacqua, Giuseppe Aieta, Franco Sergio, Orlandino Greco.