“CRIA DA MARÈ”, IL TEATRO DEL GRILLO DI SOVERATO OMAGGIA MARIELLE FRANCO
Attivista e consigliera comunale di Rio De Janeiro assassinata il 14 marzo 2018 mentre rientrava a casa, freddata con una raffica di 13 colpi di pistola
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 3 APRILE 2022 – In scena da giovedì 7 a domenica 10 aprile, il Teatro del Grillo di Soverato si appresta ad ospitare lo spettacolo “Cria da maré. Marielle Franco, una donna, il potere e l’amore”, di e con Anna Macrì.
La regia è di Emanuela Bianchi, luci Luci Jacopo Caruso, produzione Confine Incerto.
“Cria da Maré”, è un progetto nato da un testo poetico scritto da Anna Macrì come tributo a Marielle Franco, “figlia della Marè”, attivista e consigliera comunale di Rio De Janeiro assassinata il 14 marzo 2018 mentre rientrava a casa, freddata con una raffica di 13 colpi di pistola.
Il suono costante della sua vita, gli spari. Donna, nera, ragazza madre, attivista e omosessuale dichiarata, Marielle è un simbolo della lotta per i diritti degli emarginati. Marielle è “corpo politico” e “corpo emotivo” oltre la forza con la sua fragilità, le crepe. Marielle è simbolo dell’inevitabile osmosi che oltrepassa i muri e arriva alla pelle, quel luogo sottilissimo dove avviene il contatto, l’ambiente tocca noi e noi tocchiamo l’ambiente.
Concretezza dell’eu sou porque nòs somos, Io sono perché Noi siamo. In scena sentiamo una Rio nascosta dietro i muri colorati dal governo, nascosta alle telecamere, nascosta nell’ombra, voci autentiche controcanto all’immagine di Festa e libertà che ci affascina di questa “Città meravigliosa”, in questa Rio de Janeiro che ama l’allegria, Marielle è la voce di chi voce non ha.
Marielle è osmotica, è narratrice delle storie della favela, storie di abitanti che, letteralmente, non esistono: molti di loro non hanno un documento d’identità e neanche un indirizzo, fantasmi, oggetto dei capricci dei narcotrafficanti che si contendono il controllo della zona e della milizia che vuol far rispettare l’ordine.
Non c’è solo violenza, quanto l’assuefazione ad essa, la violenza come sistema di vita sociale, la perdita assoluta di discernere il bene dal male quando in gioco c’è la sopravvivenza. Marielle è l’esempio dell’evolversi della consapevolezza della propria identità afroamericana e dell’emancipazione da tutti gli stereotipi che, anche inconsapevolmente, ci nutrono.
È lotta per i diritti negati. Sullo sfondo fantasmi e un muro su cui potremmo trovare un Murales o un nome, o semplicemente una finestra aperta ad immaginare un mondo migliore.
Oggi che la recrudescenza delle dittature e dei colpi di stato si agitano nel mondo, dovremmo prenderci la responsabilità dell’eredità di Marielle.
DATE
7 | 8 | 9 | 10 aprile 2022
ORARIO
7, 8 e 9 aprile ore 20:45
10 aprile ore 17:00
Durata 65′ senza intervallo