30 Novembre 2016
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CROPANI (CZ) – ‘NDRANGHETA IN COMUNE, IN MANETTE ANCHE EX ASSESSORE
Secondo gli inquirenti ci fu sostegno malavita a campagna elettorale 2014
di REDAZIONE
CROPANI (CZ) – 30 NOVEMBRE 2016 – Il sostegno diretto al candidato, diventato poi vicesindaco, ma anche incontri e impegni diretti in campagna elettorale. La cosca Trapasso avrebbe partecipato alle ultime elezioni comunali di Cropani, avvenute il 26 maggio 2014, sostenendo direttamente Francesco Greco, detto Raffaele, attuale vicesindaco della cittadina ed ora accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Tra gli arrestati c’e’ anche Maurizio De Fazio, eletto in passato per tre legislature nel Consiglio comunale di Cropani, dove e’ stato anche assessore. Secondo il pubblico ministero Vincenzo Capomolla e i procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Giovanni Bombardieri, “gli esponenti del sodalizio hanno dato il loro apporto elettorale alla lista che sosteneva la candidatura a sindaco di Bruno Colosimo e al candidato Francesco Greco facendo conseguire l’esito voluto”. Nel corso della conferenza stampa il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri ha sottolineato che “non sono stati trovati elementi penali a carico del sindaco”, mentre gli atti dell’inchiesta saranno trasmessi alla Prefettura per le valutazioni del caso.
Nelle intercettazioni sono finiti gli interventi degli esponenti della cosca durante la campagna elettorale, con lo stesso vicesindaco che non ha avuto problemi a “vantarsi” dei sostegni ricevuti. Come nell’intercettazione nella quale lo stesso vicesindaco chiede di poter partecipare alla sfilata per la vittoria sedendo sul sedile anteriore dell’autovettura di Nana’ Trapasso, figlio di Giovanni, mentre in una seconda intercettazione con uno degli arrestati afferma: “Ci prendiamo il vicesindaco… lo dobbiamo prendere? altrimenti succede una guerra”.
Ed in effetti Greco fu nominato vicesindaco per la coalizione “Cropani e'” dopo avere conquistato 111 voti di preferenza, con la lista avversaria sconfitta per 99 voti di scarto”. Su quanto avvenuto a Cropani durante la campagna elettorale è duro anche il giudizio del gip Giulio De Gregorio che ha firmato l’ordinanza: “Non stupisce assolutamente che il devastante inquinamento mafioso del territorio del Comune di Cropani – scrive nel provvedimento – si sia risolto anche in un pesante condizionamento del voto elettorale delle consultazioni amministrative del 25-26 maggio 2014”, al punto che lo stesso giudice evidenzia come “la vittoria della lista del sindaco Colosimo è avvertita come una vittoria della consorteria”.
Cinquantasei capi di imputazione per contestare i reati di associazione di tipo mafioso (sia in termini di appartenenza organica che di concorso esterno), estorsioni; violazioni in materia di armi; illecita concorrenza con violenza o minaccia; esercizio abusivo del credito; intestazione fittizia di beni, tutti reati aggravati dalla modalita’ mafiose e dalla finalita’ di avvantaggiare l’organizzazione criminale. L’operazione “Borderland”, portata a termine dalla squadra mobile di Catanzaro, ha svelato la potenza criminale della cosca di ‘ndrangheta della famiglia Trapasso, egemone sul territorio a cavallo tra le provincie di Catanzaro e Crotone, riuscendo a controllare una zona con particolare interessi nel settore turistico, ma con interessi anche in Veneto ed Emilia Romagna. Oltre alla cosca Trapasso e’ stata smantellata anche la ‘ndrina collegata dei Tropea-Talarico.
L’operazione ha ricostruito il predominio che partiva da San Leonardo di Cutro, nel Crotonese, luogo di residenza dei Trapasso, a Cropani, centro del Catanzarese dove la stessa famiglia avrebbe messo in atto il proprio controllo anche attraverso gli stessi Tropea e i Talarico. Proprio in un territorio a cavallo tra le due province, da qui il nome dell’operazione, la cosca sarebbe riuscita ad insediarsi nelle attivita’ imprenditoriali con il ruolo di capo gestito da Giovanni Trapasso, e dai figli Leonardo (detto Nana’) e Tommaso, stabilendo una connessione diretta con la potente cosca Grande Aracri di Cutro, ma anche con i Farao-Marincola di Ciro’ Marina, i Bubbo di Petrona’ e i Ferrazzo di Mesoraca, con legami anche con i clan di tutta la regione.
Secondo la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, la cosca cutrese sarebbe riuscita a mettere in atto una vera e propria “occupazione militare” della zona, con il gruppo dei Tropea e dei Talarico che prima sarebbero stati assoldati come “manovalanza”, poi con una propria autonomia anche se con obbligo di rendiconto ai Trapasso. Oltre alle estorsioni nei confronti di numerosi imprenditori e al prestito di denaro, la cosca avrebbe avuto anche un ingente quantitativo di armi, conquistando anche un ruolo di primo piano nel panorama della criminalita’ organizzata calabrese.