7 Luglio 2016
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CROTONE – ONLUS TRUFFA REGIONE PER 300 MILA EURO, DEFERITI RAPPRESENTANTI LEGALI
Da indagine GdF emerse presunte irregolarità nella gestione di corsi di formazione professionale per operatori socio-sanitari finanziati dalla Regione Calabria nel 2012
di REDAZIONE
CROTONE – 7 LUGLIO 2016 – I due rappresentanti legali di un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale, operante nella provincia di Crotone, sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica per le ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica e malversazione in danno dello Stato, al termine di un’attività investigativa condotta dal Nucleo Polizia Tributaria di Crotone, inerente presunte irregolarità nella gestione di corsi di formazione professionale per operatori socio-sanitari finanziati dalla Regione Calabria nel 2012.
La Onlus in questione aveva ottenuto dalla Regione un anticipo di finanziamento per 315 mila euro a fronte delle spese sostenute per l’organizzazione dei corsi. Grazie ai capillari accertamenti eseguiti dai finanzieri, anche mediante l’acquisizione di documentazione bancaria, è emerso che in realtà tali spese erano rappresentate per ben 210 mila euro da costi inesistenti o inammissibili ai fini del finanziamento, avendo l’organizzazione addirittura dichiarato di aver retribuito i tutor impegnati nella formazione degli allievi , che, invece, ad oggi, non risultano aver percepito alcuna retribuzione, mentre la restante quota di 105 mila euro è risultata essere stata distratta direttamente in favore degli indagati o di società commerciali ad essi riconducibili.
Gli indagati sono stati, inoltre, segnalati alla Procura Regionale delle Corte dei Conti per danno erariale in relazione alle somme indebitamente percepite o distratte.
Infine, in esecuzione di apposito provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Crotone, i finanzieri crotonesi hanno sottoposto a sequestro preventivo somme di danaro e beni immobili nella disponibilità degli indagati fino a concorrenza dell’importo di 315.000 euro, quale profitto indebitamente conseguito.