1 Dicembre 2020
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DALL’OPPOSIZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE AGLI AIUTI ALIMENTARI, LE “DIVERSE ANGOLATURE” DI ENZO ZOFREA
Consigliere comunale con “TuttInsieme per Squillace e segretario del Pd, da mesi sta coordinando un progetto in favore delle famiglie in difficoltà. “Pensare a chi ha bisogno è il primo pensiero di un buon amministratore”
di Franco POLITO
SQUILLACE (CZ) – 1 DICEMBRE 2020 – Imprenditore, segretario del locale circolo del Pd, presidente della cooperativa “Sereno Millennio” e consigliere comunale in coppia con Oldani Mesoraca nel gruppo di opposizione “TuttInsieme Per Squillace”.
Vincenzo Zofrea, detto Enzo, è uomo dalle “diverse angolature”, tutte (però) derivanti dallo stesso vertice: la disponibilità verso gli altri. Soprattutto le persone in difficoltà: categorie che non possono e non devono restare indietro.
In fondo, politica e solidarietà dovrebbero camminare di pari passo.
Da qualche mese sta coordinando a Squillace u Piano di Aiuti Alimentari. Ce ne parli
«L’idea del Piano nasce nello scorso mese di Marzo. L’emergenza Covid metteva, definitivamente, in ginocchio quello che rimaneva della già fragile economia della nostra Città.
Anche quella piccola economia basata, ahimè, sul lavoro a giornata salta e le richieste di aiuto, che pure già c’erano, cominciano a crescere in maniera esponenziale.
Una prima richiesta di aiuto arriva dalle famiglie indigenti. Tale richiesta è motivata dal disagio che vivono le famiglie costrette a rimanere chiuse in casa, a causa delle misure giuste ma drastiche, adottate per contrastare la pandemia in atto, che impediscono però di trovare un lavoro sia esso saltuario o precario».
Cosa ha “fatto scattare la molla” che ha differenziato l’iniziativa?
«Pensare a chi è in difficoltà deve essere il pensiero fisso di ogni buon amministratore. Pensare agli ultimi e alle tante famiglie in difficoltà.
Era chiaro come, aldilà delle semplici iniziative di aiuto promosse in maniera meritevole da singole persone, fosse necessario dare una risposta di sistema al problema e grazie all’organizzazione di volontariato “Ospitalità & Accoglienza”, già operante sul territorio, si è posta in essere una collaborazione con il Banco delle Opere di Carità di Cirò Marina».
Un accenno al cronoprogramma e ai risultati ottenuti
«Nello scorso mese di giugno si è provveduto a porre in essere un avviso pubblico e si è arrivati a stilare un elenco di circa 50 nuclei familiari, per un totale di circa 150 assisti, con un indice Isee inferiore o uguale a 6000 euro.
Dalle fine di Luglio è partita la distribuzione degli aiuti che vengono consegnati, direttamente in pacchi già pronti a seconda della composizione del nucleo familiare, dalla sede di Cirò, stivate in un magazzino messo a disposizione dall’organizzazione di volontariato e consegnati, con cadenza mensile, nella massima discrezione, grazie all’aiuto di volontari.
Indicativamente ogni mese si distribuiscono 850 litri di latte, 950 chili di pasta, 300 scatole di pelati, 450 pezzi di formaggio, olio, farina, tonno, legumi e altre derrate che costituiscono un aiuto che permette ai nuclei familiari di gestire con più tranquillità la vita quotidiana.
Così proviamo a rendere meno difficile la vita di tante persone e fra di loro molti bambini che vivono con un reddito davvero scarso. Con buona volontà e con la buona politica che, credetemi, ancora esiste e viene praticata».
Qual è stata, finora, la soddisfazione maggiore?
«Ci tengo a sottolineare come tutta l’attività di stivaggio e distribuzione è svolta a livello di volontariato che trova gratificazione nelle parole di riconoscenza di tanti cittadini.
Mi piace ricordare una scena toccante di un genitore che, con un bambino piccolo in braccio e uno attaccato alle gambe, disse “quello che fate, aldilà della roba in se, è importante perché è il segno che c’è ancora chi si ricorda di noi”».
La crisi ancora non è finita …
«Vero, purtroppo l’emergenza economica non è finita, è appena cominciata, e il mio plauso va a tutti i volontari e alle associazioni, presenti sul territorio, che stanno aiutando le troppe famiglie in difficoltà, il loro apporto è fondamentale.
Le misure necessarie a fermare l’avanzamento del coronavirus stanno generando una crisi economica i cui effetti sono ormai evidenti. Sono in tanti ormai a non farcela e diventa sempre più difficile fare fronte alle richieste di aiuto che scaturiscono dal bisogno.
Basta osservare le nostre strade per rendersi conto della gravissima crisi economica in atto: bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie e moltissime altre Partite Iva locali hanno le saracinesche abbassate da oltre due settimane».
Le ripercussioni a Squillace?
«La crisi sanitaria vissuta dall’Italia in questo momento sta comportando una grave crisi economica anche a Squillace a danno soprattutto di piccole e medie imprese e singole attività.
Il Comune deve fare la sua parte come tutte le istituzioni per sostenere in modo serio il tessuto produttivo locale, visto che le imposte comunali rappresentano comunque un peso gravoso soprattutto in questa situazione.
Un segnale di vicinanza vera alla popolazione immaginando di costruire per loro un futuro che li porti a sperare e vedere un barlume di luce.
La malattia vera in questo momento non è il Covid-19 ma è il crollo delle economie familiari che saranno dissestate qualora il paese non riesca a ripartire».
Proviamo e guardare oltre il Covid
«Alla fine di questa emergenza i numeri saranno dannatamente pesanti e il mondo come lo conoscevamo prima non ci sarà più.
Chi non vuole vedere questo è fuori dal mondo o non ha gli strumenti per capirlo.
Le parole di Papa Francesco “Dio non lasciarci in balia della tempesta” sono ora più che mai attuali».