DISABILITÀ, A CATANZARO NASCE LO SPORTELLO INFORMATIVO DEL PROGETTO “GEDEONE”
Venerdì prossimo l’inaugurazione. Riceviamo e pubblichiamo:
CATANZARO – 13 GIUGNO 2022 – “Le persone con disabilità hanno diritto a buone condizioni sul posto di lavoro, a una vita indipendente, a pari opportunità e a partecipare pienamente alla vita della loro comunità. Tutti hanno diritto a una vita senza barriere. Ed è nostro dovere, in quanto comunità, garantire la loro piena partecipazione alla società, su un piano di parità con gli altri.” Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea
Vogliamo portare una visione innovativa riguardo alla malattia mentale, alle persone che ne sono colpite e all’approccio a questo problema, con un atteggiamento di attenzione e rispetto e un messaggio di speranza.
Oggi anche la schizofrenia e le psicosi sono malattie curabili. Accanto alle terapie farmacologiche, alle medicine complementari e alla riabilitazione psicologica è molto importante per il recupero del benessere un ambiente favorevole una società accogliente e sensibile che può attivare una forte rete di supporto. L’idea è quella di affiancare persone a persone: chi insegna e chi impara, nell’ottica di un’impresa sociale di economia civile totalmente sostenibile.
Partendo da un contesto di mutuo aiuto alla pari, che elabori attraverso esperienze concrete processi inclusivi (imparo facendo, facendo progetto, progetto realizzo, realizzo includo), dove i partecipanti smettono di essere “utenti” e si trasformano in veri e propri protagonisti del loro empowerment conquistando la consapevolezza di sé e del controllo sulle Sportello informativo via Fontana Vecchia 51 Catanzaro libellula@progettogedeone.it proprie scelte, decisioni e azioni.
Tentando di trasformare anche il contesto istituzionale che li “vuole” o li “vede” solo utenti, innescando quel processo che migliore la comunità in cui vivono favorendo loro stessi i meccanismi che soddisfino i loro bisogni. Teoria necessaria: formazione non fine a sé stessa ma pilastro portante della operatività. È una Buona pratica per la Promozione della Salute “Salute pubblica, solidaristica, partecipata e sottratta alle logiche del profitto.
Avvicinare i Servizi per la Salute Mentale al territorio, privilegiando l’ascolto della persona ed elevando il livello di consapevolezza della patologia mentale e del sistema di cura. Si propone inoltre di rinforzare l’integrazione sociosanitaria con i Medici di Medicina generale e la rete dei servizi sul territorio.