DONNA UCCISA A PIETRAGRANDE, PROSEGUE IL PROCESSO A CARICO DI GIANA
Il perito: “Pienamente capace nel momento di uccidere”
di Teresa ALOI (LANUOVACALABRIA.IT)
– PRESERRE (CZ) – 13 SETTEMBRE 2023 – Prosegue davanti alla Corte d’assise di Catanzaro il processo a carico di Sergio Giana, il 38enne di Badolato accusato dell’omicidio di Loredana Scalone, 51 anni, originaria di Girifalco ma da tempo trasferitasi a Stalettì, uccisa a coltellate a novembre 2020 e gettata giù dalla terrazza della scogliera di Pietragrande a Stalettì.
Prossima udienza il 3 ottobre.
Ieri, in aula è stato sentito il perito, il professore Pietrantonio Ricci, incaricato dalla Corte – così come richiesto dalla difesa di Giana, rappresentata dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Maiolo Staiano – di valutare le condizioni di Sergio Giana (la figlia di Loredana, Laura Calabretta, è difesa dall’avvocato Antonio Ricupero del foro di Locri”).
E Giana, secondo il professore Ricci, era pienamente capace di intendere e di volere al momento dell’omicidio e avrebbe anche manifestato una capacità organizzativa ai fini della premeditazione
Un omicidio violento, quello che tre anni fa scosse la comunità di Stalettì, dove risiedeva la donna, e quella di Badolato, paese di origine di Giana.
Un lunedì come tanti, quando l’imputato andò a prendere Loredana a Caminia di Stalettì, a casa di una famiglia privata dove la donna lavorava come collaboratrice domestica.
Da lì alla Scogliera di Pietragrande.
Su quella terrazza che guarda al mare.
Le telecamere del locale ripresero la coppia entrare, ma non uscire insieme.
A varcare quel cancello sarà solo lui.
Per poi tornare sulla scena del delitto il giorno dopo, martedì, e andar via dalla spiaggia poche ore dopo, dopo aver cercato di ripulire la scena del delitto.